Eseguito il sequestro di beni riconducibili a Stefano Parra, 47 anni, imprenditore di Partinico (Pa) del settore delle cave, del calcestruzzo ed edile, condannato per mafia.

Tutti i particolari del sequestro effettuato dalla Dia a carico della Sicilia Inerti di Bronte.

La società, secondo l'accusa, avrebbe fatto parte del cosiddetto sistema Giacchetto. Una tesi contestata dai difensori, secondo cui, manca il "fumus commissi delicti".

Gli affittuari delle cabine di Mondello possono esultare. E può esultare pure la società immobiliare Italo-Belga. Si saranno, invece, indispettiti, e parecchio, in Procura alla notizia che il ricorso contro il no al sequestro è stato fissato il 18 settembre. Quando la stagione balneare sarà già finita.

Renato Panvino, Capocentro della Dia di Catania, punta l'attenzione sulla forza economica dei Mazzei.

Il telefono dell'imprenditore era controllato. Le telefonate, secondo i pm, “convergono nell'intenzione di Castagna di occultare dall'attivo fallimentare i macchinari e la merce ancora di proprietà di Italiacom”.

Inchiesta della Finanza. Delle sua scalata imprenditoriale restano ormai le ceneri. Il risultato è un fallimento, un'inchiesta e un sequestro per equivalente. Castagna avrebbe evaso tasse per un milione di euro. È indagato per bancarotta fraudolenta, truffa e false fatturazioni. Nei mesi scorsi un spot lo lanciò nel mondo della musica.

Nel mirino i fratelli Ignazio e Giovanni Mannino (nella foto), uno dei quali già arrestato nel 1988 nell'ambito dell'operazione "Iron Tower", portata avanti dal giudice Falcone.

Brutta avventura per l'imprenditore Leonardo Burgio, presidente del Serradifalco Calcio, e per la madre, Daniela Faraoni, dirigente sanitario.

I controlli hanno permesso di accertare che su 10 dipendenti in servizio nei forni ispezionati, quattro sono risultati assunti, quattro irregolari e due con rapporto di lavoro ancora da verificare.

Le Fiamme Gialle hanno scoperto, all'interno di un camion, 87 sacchi di plastica e iuta contenenti la droga, per un quantitativo complessivo di 1.920 kg. La droga era appena stata caricata da un'imbarcazione. I tre corrieri sono finiti in manette.

Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Fernando Sestito. Il sindaco di Palermo Orlando: "Per il Comune di Palermo la decisione del magistrato è ininfluente". Castellucci: "Sapevamo sarebbe finita così".

"Prendiamo il taxi per raggiungere l'albergo anche se non è molto distante, abbiamo paura". A dirlo sono due turisti tedeschi in visita a Palermo, dove nel giro di una settimana a scippi e rapine si sono aggiunti due episodi choc: il sequestro di un gruppo di tedeschi e il tentato stupro ad una giovane francese. L'area più "calda"? Quella dal porto al Politeama.

di GIANLUCA RUBINO Chi ha già acquistato le tessere per l'accesso ai cortili con le cabine tifa per il mantenimento dello status quo. Ma non sono pochi i palermitani che sperano nello smantellamento. Nel frattempo oggi parte la stagione balneare. E cresce l'attesa per la decisione del Gip sull'eventuale sequestro.

Il documento, secondo la Procura, confermerebbe l'ipotesi che le fortune dei Rappa, una delle più note famiglie di imprenditori della città, sarebbero state costruite partendo da un patrimonio accumulato all'ombra della mafia.