Respinto il ricorso dei legali del capomafia, che hanno sostenuto che le condizioni di salute di Provenzano non siano compatibili con il carcere.

I difensori del boss: "L'ambiente carcerario non sterile ha portato all'insorgenza dell'infezione".

"La situazione sanitaria e clinica del detenuto - scrivono i giudici - non integra i presupposti di legge né per il differimento di pena obbligatorio, né di quello facoltativo".

Le condizioni del capomafia, ritenuto dai periti nominati dal gip di Palermo incapace di partecipare al processo, sono gravissime: oltre a patologie neurologiche, il boss ha problemi cardiaci e una recidiva del tumore alla prostata.

Rosalba Di Gregorio, legale del capomafia, annuncia che sulla base dell'esito della perizia chiederà "la sospensione dell'esecuzione della pena o i domiciliari".

La Corte d’appello per i minorenni di Catania, su richiesta del Procuratore Generale Mariella Ledda, ha disposto la sospensione dell’ordine di esecuzione della pena emesso dalla Procura generale di Caltanissetta nel 1992, nei confronti di Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Sant’Angelo, condannati rispettivamente a 14 e 22 anni, per la strage nella caserma di Alcamo Marina. […]