Sono due ragazzi romeni. I fatti risalgono al giugno scorso. La vittima rimase in coma per diversi giorni.

Le minacce, poi l'aggressione a colpi di spranga. Il racconto della violenza a pochi metri dall'area in cui in questi giorni viene allestita la fiera del Natale, tra le vie Galilei e piazzale Giotto.

La protesta era stata organizzata dopo il ferimento, avvenuto sei giorni prima, di un attivista di sinistra da parte di militanti di CasaPound.

Danilo Gravagna, picciotto del clan di Porta Nuova, racconta che ogni famiglia mafiosa si avvale di una squadra di soggetti pronta a spegnere con la violenza tutte le forme di ribellione.

L'uomo è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in ospedale dopo essere stato aggredito da una banda di rapinatori. Indaga la polizia.

M.G, 18 anni, si trovava ai domiciliari per una rapina ai danni di un minorenne. La polizia lo ha arrestato per evasione, danneggiamento e minacce.

Un uomo è stato trasportato in ospedale ferito e sotto choc: due uomini l'hanno preso a pugni, lui ha perso i sensi e i malviventi hanno agito indisturbati. Indaga la polizia.

Uno dei controllori è stato trasportato all'ospedale di Villa Sofia. L'uomo si è scagliato anche contro gli agenti che l'hanno immediatamente bloccato e condotto in questura.

Il racconto di una turista diciannovenne. E scattano le indagini.

L'aggressione, avvenuta al Foro Italico, viene resa nota dalla stessa vittima, l'operaio Giovanni Lo Giudice, delegato della Fiom Cgil. Indagano i carabinieri.

Lidia Vivoli, 43 anni, ha rischiato la morte. A 3 anni dalla notte in cui il compagno la colpì con una padella e con un paio di forbici, porta avanti un'attività di sensibilizzazione nelle scuole e lancia un appello alle vittime di violenza: "Ribellatevi".

È il drammatico esito a cui giungono i carabinieri di Palermo che hanno chiuso la prima parte delle indagini sull'assassinio del giovane neolaureato in Medicina avvenuto al Goa. Ci fu "una brutale aggressione da parte degli addetti alla sicurezza". Altre persone ora rischiano di finire sotto inchiesta.

Il degrado culturale, la mancanza di riferimenti, la crisi, la mafia che regola il caos per mostrare che funziona meglio dello Stato. A ciascuno le proprie valutazioni con un punto di partenza, freddo e impietoso come la cronaca che ci consegna una città dove, forse, prima ancora di essere normale, ammazzare qualcuno è diventato facile.