Giammarva, Zamparini e il Palermo| Mistero sulla talpa giudiziaria - Live Sicilia

Giammarva, Zamparini e il Palermo| Mistero sulla talpa giudiziaria

Maurizio Zamparini

Si indaga su alcuni caldi giorni di inizio novembre scorso.

PALERMO – Bisogna andare indietro nel calendario per scoprire se ci fu una talpa. Se davvero qualcuno spifferava notizie per farle giungere all’orecchio di Maurizio Zamparini avrebbe iniziato a farlo nei giorni in cui la Procura della Repubblica chiedeva il fallimento della società rosanero.

L’ipotesi è che la scelta di nominare Giovanni Giammarva potrebbe essere stata presa quando in viale del Fante seppero che la Procura della Repubblica stava per avanzare l’istanza di fallimento.

L’8 novembre 2017 il Consiglio di amministrazione nomina presidente Giammarva, noto commercialista e genero di Maria Falcone. Al Palazzo di giustizia si discute da giorni della presentazione dell’istanza di fallimento che viene formalizzata il 14 novembre. Il 18 novembre un giornale on line messinese pubblica la notizia che l’istanza, poi respinta, è già sul tavolo della sezione fallimentare del Tribunale.

Zamparini ha scelto di defilarsi dopo avere saputo della tegola giudiziaria che stava per arrivare? È nei giorni antecedenti all’8 novembre che bisogna cercare la risposta.

Cosa hanno in mano i pm di Palermo e hanno spedito ai colleghi di Caltanissetta competenti nel caso della presenza di una talpa al Palazzo di giustizia palermitano? Solo una concomitanza temporale oppure hanno ascoltato qualcosa grazie alle microspie?

Il 3 maggio scorso c’è un nuovo ribaltone al Palermo. Zamparini si dimette da consigliere delegato. Giammarva prende pieni poteri amministrativi. Il giorno precedente Giammarva aveva telefonato al patron per avvisarlo che sarebbe andato a trovarlo ad Aiello del Friuli. Alcuni giorni dopo il gip respinge la richiesta di arresto di Zamparini perché, alla luce delle sue dimissioni, non ci sono più le esigenze cautelari. È stata la soffiata ad aiutarlo?

In realtà, se soffiata c’è stata, verrebbe collocata molto tempo prima quando dell’arresto non si parlava ancora. Quando Gammarva non era presidente e non era indagato per false comunicazioni alla Commissione di vigilanza sulle società di calcio (Covisoc).

 


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