PALERMO – La corte di Cassazione ha annullato senza rinvio le condanne dell’architetto Gianfranco Cannova, funzionario dell’assessorato regionale al Territorio e del titolare della Oikos Domenico Proto, che gestiva la discarica di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania. Cannova in primo grado era stato condannato a nove anni e a sette anni in appello: è difeso dall’avvocato Massimo Motisi. Proto era stato condannato in primo e secondo grado a sei anni di reclusione ed è difeso dagli avvocati Giovanni Di Benedetto Franco Coppi e Filippo Dinacci.
L’indagine su rifiuti e tangenti
Confermata la prescrizione in appello per i fratelli Nicola e Calogero Sodano, e a Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina. In primo grado erano stati condannati a quattro anni ciascuno. Per Proto e Cannova i giudici della Suprema corte hanno accolto la tesi degli avvocati secondo i quali i reati erano prescritti. Tutti erano stati coinvolti nell’indagine che aveva accertato un giro di mazzette per l’ottenimento di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti nelle discariche.
Viaggi ed escort
Gli imputati, fermati 5 anni fa nell’ambito dell’operazione Terra Mia, erano accusati di corruzione. Secondo le indagini sarebbero state pagate tangenti che non consistevano solo in mazzette ma anche in “regali” come megatelevisori, viaggi e persino escort.