Tasse e contributi previdenziali sospesi per i pescherecci sequestrati

Tasse e contributi previdenziali sospesi per i pescherecci sequestrati

L'annuncio di Santangelo (M5s)

TRAPANI – I pescherecci e gli equipaggi di Mazara del Vallo sequestrati in Libia rimangono ancora nel paese nordafricano. A nulla, sino ad ora, sono valse le interlocuzioni ministeriali e le famiglie dei marittimi invocano non solo il ritorno a casa dei loro cari ma anche un ristoro economico.
Grazie all’approvazione in Commissione di un emendamento al decreto legge sulla proroga dello stato di emergenza Covid-19, presentato dal senatore M5s Maurizio Santangelo, saranno sospesi fino al 31 dicembre prossimo tutti i tributi e i contributi previdenziali e assistenziali a carico degli armatori delle imbarcazioni mazaresi sequestrate a 38 miglia dalle coste libiche dalle autorità militari del generale Haftar la sera dell’uno settembre scorso.

Approvato contestualmente un ordine del giorno vincolante che impegna il governo a trovare le risorse già con il prossimo provvedimento utile per estendere queste misure all’intero 2021. I versamenti sospesi potranno essere eseguiti a partire dal gennaio 2022 nella misura massima del 70% di quanto dovuto, con possibilità di rateizzazione senza interessi o sanzioni.
“Siamo ancora in attesa di ricevere notizie positive sulla liberazione dei nostri pescatori sequestrati dalle autorità libiche – afferma il senatore trapanese -. Nel frattempo però il Parlamento fa la sua parte approvando una misura doverosa che sospende i termini e i versamenti fiscali a carico degli armatori di queste imbarcazioni. È chiaro che – prosegue Santangelo – gli sforzi diplomatici di queste settimane dovranno proseguire e l’attività di intelligence e Farnesina essere ancora più intensa. Quel che è certo è che non tolleriamo e non potremo mai tollerare nessun ricatto sulla pelle dei nostri connazionali”.

Dello stesso avviso anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Vita Martinciglio: “Questo provvedimento vuole essere un ristoro economico per chi, in questa vicenda, ha pure perso la propria unica fonte di reddito”, dice.
Un ristoro che non basta, comunque. Tant’è che prosegue l’interlocuzione con il governo regionale per disporre un contributo finanziario per le famiglie dei pescatori.

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