Tassisti presentano ricorso all'Inps: il giudice gli dà ragione - Live Sicilia

Tassisti presentano ricorso all’Inps: il giudice gli dà ragione

Gli ispettori contestavano la natura del rapporto di lavoro subordinato. L'ente iscrisse i dipendenti della coop alla Cassa artigiani negando i contributi versati fino a quel momento

PALERMO – Una sentenza del Tribunale di Palermo, sezione Lavoro, ha dato ragione ai tassisti palermitani, difesi dagli avvocati Daniela Cascio e Filippo Buttà, nell’ambito di una causa intrapresa nei confronti dell’Inps. Il giudice Paola Marino ha emesso una pronuncia che “mette al sicuro” i contributi versati dai tassisti delle cooperative per i servizi taxi nella gestione dei lavoratori dipendenti, rigettando la tesi dell’Inps.

La vicenda è di qualche anno fa, quando gli ispettori Inps contestarono la natura del rapporto di lavoro subordinato che legava gli operatori alla cooperativa Radio Taxi Trinacria, inquadrandoli come autonomi. Come conseguenza, l’ente previdenziale iscrisse d’ufficio i dipendenti della coop alla Cassa artigiani negando ogni valore a tutti i contributi versati fino a quel momento. “L’opportunità di impugnare il verbale Inps è sorta dalla necessità di contestare gli esiti ispettivi rispetto alle evidenti contraddizioni con il dato normativo e con il concreto atteggiarsi dei rapporti di lavoro, ma anche in ragione delle conseguenze economiche che ne sarebbero derivate – spiegano i difensori dei tassisti Daniela Cascio e Filippo Buttà – La decisione del giudice restituisce fiducia ai lavoratori ricorrenti e costituisce un precedente per le analoghe richieste degli altri tassisti associati alle cooperative palermitane che pure hanno presentato ricorso contro l’Inps, fermo restando che ogni giudizio richiede un accertamento a sé stante”.

“Il settore – proseguono gli avvocati – ha subìto gravi perdite economiche nel periodo Covid, che ha costretto al fermo delle auto taxi per quasi due anni. In questo già difficile contesto, i tassisti hanno interpretato il verbale Inps come il disconoscimento di tanti anni di lavoro, la negazione di un diritto, connesso alle rispettive posizioni contributive che, fino all’arrivo degli ispettori dell’ente, era certo ed incontestabile”.

Il giudice ha accolto le richieste dei tassisti, riconoscendo che nel rapporto giuridico tra la coop Taxi Trinacria e i soci lavoratori sono presenti tutti i presupposti, voluti dalla legge e dalla giurisprudenza, per configurare il vincolo di subordinazione ed ha quindi disposto l’annullamento dei verbali Inps e degli avvisi di addebito ad essi conseguenti. Come effetto, ha riconosciuto la validità dei versamenti dei contributi alla gestione lavoratori dipendenti e ha negato, al contempo, l’obbligo di pagare i contributi alla gestione artigiani.


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