Teatro Biondo appeso a un filo| Orlando sceglie il pugno duro - Live Sicilia

Teatro Biondo appeso a un filo| Orlando sceglie il pugno duro

Il sindaco non darà contributi straordinari e chiede tagli a 360 gradi.

PALERMO – Il futuro del Teatro Biondo adesso è veramente appeso a un filo. Lo Stabile di via Roma, a Palermo, ha infatti bisogno di soldi (almeno un milione) per poter avviare la prossima stagione: i contributi dei soci rimasti (peraltro in ritardo) bastano appena per pagare gli stipendi e le anticipazioni bancarie ormai sono arrivate al limite.

Una situazione resa ancora più incandescente dall’atteggiamento rigido del sindaco Leoluca Orlando che ha ribadito, nel corso dell’incontro con i sindacati e in una lettera al consiglio di amministrazione, di non essere disposto a nuovi stanziamenti straordinari: il Teatro deve sopravvivere con quello che ha, anche se a rimetterci saranno i 47 lavoratori che, però, non percepiscono gli stipendi da tre mesi e hanno già rinunciato a parte dell’indennità. Il Professore ha denunciato la “insostenibilità della situazione finanziaria in assenza di misure di riorganizzazione e diminuzione dei costi. Queste misure sono indispensabili per salvaguardare la presenza del teatro pubblico, che è inderogabile esigenza di Palermo. A tale esigenza è indispensabile richiamare la responsabilità dell’attuale gestione”.

Una nuova stoccata all’indirizzo del direttore Roberto Alajmo e del cda, nonostante Alajmo sia stato scelto proprio da Orlando: la rottura non si è ancora consumata e Orlando ufficialmente non pensa a un cambio, che sarebbe peraltro complicato in questa situazione visto che nessuno si assumerebbe una responsabilità tale. Dietro le quinte, però, la tensione sarebbe alle stelle. “I lavoratori del Teatro Biondo già da quasi due anni hanno avuto lo stipendi decurtato del 40 per cento e sono in arretrato di 3 mensilità. Questa è una condizione insostenibile per gli stessi lavoratori che hanno contribuito fattivamente a risanare e rilanciare il teatro”, attacca il segretario dell’Slc Cgil Maurizio Rosso. “Siamo convinti – aggiunge Rosso – che sia opportuna una discussione immediata su alcuni punti: una riorganizzazione del lavoro attraverso una rimodulazione del contratto di secondo livello, che è stato decurtato in modo scellerato unilateralmente. Una rimodulazione dei modelli produttivi, la ricerca di soci privati, la collaborazioni con gli altri teatri e l’uso di strumenti tecnologici. E altro punto fondamentale – puntualizza Rosso – che le istituzioni politiche tengano fede agli impegni presi con il teatro. Crediamo sia fondamentale recuperare la quota della Provincia e che le risorse dei soci siano erogate nei tempi giusti, perché questo è l’elemento fondamentale della costruzione del debito del teatro. A oggi il bilancio del teatro, con le somme erogate, sarebbe in pareggio”.

La Regione ha annunciato l’invio di ispettori per guardare a fondo il bilancio, lunedì dovrebbero arrivare 400 mila euro dal ministero ma questo non basterà a risolvere il problema, visto che ormai il Biondo dovrà tagliare anche quello che fino a ieri era impensabile. “Orlando ha deciso di scaricare il Teatro Biondo, facendo figli e figliastri – dice il capogruppo dei Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti – Ormai non è un problema di risorse economiche ma di volontà di salvare le attività culturali dell’ente, i posti di lavoro e conseguentemente 47 famiglie. In una città in cui il Comune ha salvato migliaia di lavoratori, non si trovano le risorse per appena 47: è assurdo. Un grave colpo di grazia alla città che sta morendo a causa di questa amministrazione: tenteremo di coinvolgere tutte le opposizione nel reperimento dei soldi necessari nel prossimo bilancio per non privare Palermo di un vero tesoro culturale. Si possono trovare le risorse eliminando gli sprechi, è solo una questione di volontà, e la Regione deve fare la sua parte”.

 

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