Teatro, il maestro Castiglione:| “In Sicilia non si programma” - Live Sicilia

Teatro, il maestro Castiglione:| “In Sicilia non si programma”

Tutto pronto per l’avvio della grande stagione lirica il prossimo 15 luglio al Teatro Greco di Taormina con le grandi opere firmate dal maestro Enrico Castiglione. In una lunga intervista il maestro ci racconta la sua vita e non risparmia qualche critica alla politica.

l'intervista
di
8 min di lettura

<p>Enrico Castiglione </p>

TAORMINA. Da piccolo odiava la lirica, poi per caso sentì Maria Callas cantare la Tosca e da allora il suo amore per l’opera ha guidato tutta la sua vita. Il maestro Enrico Castiglione, direttore artistico del Taormina Opera Festival, è uno fra i più importanti e apprezzati registi del nostro tempo. Ha lavorato e conosciuto i più grandi maestri della lirica, da Luciano Pavarotti, Carreras, Placido Domingo e firmato e diretto opere nei teatri di tutto il mondo. Le sue messe in scena al teatro con maestosi allestimenti e spettacoli d’eccellenza dal taglio quasi cinematografico, sono il suo marchio di fabbrica. Fondatore e direttore artistico di numerosi festival e già atteso per i prossimi mesi per rappresentare le sue produzioni nei teatri internazionali fra Spagna, Inghilterra e Australia. Per il prossimo 15 luglio e è fissato il debutto al Teatro Antico di Taormina con la “Carmen” di Georges Bizet, prima del debutto il maestro ci concede una lunga intervista.

Maestro manca poco per inaugurare la stagione lirica al Teatro Antico di Taormina. Quest’anno fino ad agosto rappresenterete la “Trilogia di Siviglia”. Qualche anticipazione?

E’ un sodalizio tra la città di Taormina e Siviglia. Sono tre capolavori della storia della musica: “Carmen”, “Don Giovanni” di Mozart e “Il barbiere di Siviglia”. I costumi di Sonia Cammarata sono stati realizzati già da sei mesi appositamente per questo debutto, allestimenti e scenografia preparati da tecnici ed esperti; ore ed ore di prove ed è quasi tutto pronto. Devo dire che con un grande sforzo produttivo quest’anno offriamo tre opere liriche sicuramente importanti. Il debutto al teatro greco di Taormina con la “Carmen”, inoltre, sarà ripreso e trasmesso in diretta nei maxi schermo di più di 150 sale cinematografiche sparse per l’Europa, tra Parigi, Londra, Madrid e Barcellona. Questo è il coronamento di un successo che parte da lontano, abbiamo iniziato a registrare le opere liriche a Taormina già nel 2007 con le dirette live in Rai nel 2011. Ogni anno è un appuntamento di prestigio, anche perché siamo gli unici in Italia a trasmettere le opere liriche. Gli altri unici due festival che trasmettono in diretta sono quello di Drakensberg e di Salisburgo: questo per far capire la dimensione e l’importanza della nostra stagione lirica a Taormina, soprattutto da punto di vista promozionale per il territorio siciliano.

Ogni anno è davvero un successo a Taormina: riuscite a portare un grande flusso di turismo attirandolo con la stagione dell’Opera lirica e per questa stagione i biglietti stanno già andando a ruba. Ma quest’anno, inoltre, il managment del festival ha avuto un’idea geniale per incrementare le vendite, quasi da vero marketing manager. L’acquisto dei biglietti si basa sulla logica della compravendita dei biglietti aerei, cioè prima lo compri e meno la paghi. Come è nata l’iniziativa?

ll festival essendo molto importante e molto complesso ha portato avanti questa idea già da qualche tempo. Adesso poi c’è anche la possibilità di fare l’abbonamento in modo che il pubblico abbia la possibilità di prendere visione di tutte e tre le opere ad un prezzo decisamente scontato. Così per esempio chi ha acquistato un biglietto per assistere alla ”Carmen” a Taormina può poi comprare un biglietto per assistere alla “Norma” al teatro greco di Siracusa con una riduzione economica molto significativa. Lo facciamo soprattutto per rendere la lirica fruibile per tutti e non solo per i turisti: per le famiglie, per i siciliani e dare loro la possibilità di prendere visione di opere liriche di grande qualità in teatri meravigliosi del nostro territorio.

A proposito di Sicilia, lei è nato ed ha vissuto a Roma, ma le origini dei suoi genitori sono siciliane. Quanto sicilianità c’è nelle sue opere?

Ma mi auguro che la sicilianità si veda dalla passione con la quale lavoro a questi spettacoli sia Taormina che al Teatro greco di Siracusa. Qui abbiamo dei gioielli straordinari, ma forse non ci si rende conto fino in fondo di quanto ci vengano invidiati all’estero.

Secondo il suo parere, sino adesso nella realizzazione delle attività artistiche e culturali nel nostro territorio sono state fatte più scelte sbagliate che giuste?

Consideriamo che questi spettacoli vengono programmati almeno con due tre anni di anticipo, così come dovrebbe sempre avvenire. Io francamente vedo troppi politici che parlano sempre di programmazione ma poi nei fatti non si fa nulla. Il successo del Taormina festival nasce proprio dal fatto che noi già da quest’anno stiamo iniziando a programmare la stagione per il 2016 e il 2017. E non potrebbe essere diversamente, a meno che non si voglia fare morire una realtà così indipendente come quella del nostro festival. Ecco, forse il fatto che siamo molto indipendenti potrebbe magari rischiare di dare fastidio.

Non si è valorizzato adeguatamente il patrimonio artistico e culturale che abbiamo nel nostro territorio. Qual è dunque il suo auspicio?

Il mio è un invito che rivolgo a chi ha le responsabilità in tal senso, cioè agli assessori regionali. Mi dispiace che ad oggi io non abbia ancora avuto la possibilità di parlare con l’assessore al Turismo, Cleo Li Calzi. A mio avviso, aprire un dialogo credo sia importantissimo, non tanto con il sottoscritto ma quanto con un Festival come il nostro che ogni anno riesce a registrare il tutto esaurito al teatro greco di Taormina con risultati significativi che si riflettono su tutto il tessuto economico, sociale e culturale siciliano: alberghi, operatori del turismo ecc. Purtroppo, la mia è una considerazione amara che mi tocca fare, si continua solo a teorizzare, ma senza fare squadra e senza programmare andando ad analizzare i problemi reali da superare. Ma poi magari si scopre che viene dato inspiegabilmente spazio e udienza a manifestazioni capaci di portare neppure un centinaio di paganti: come è purtroppo di recente è accaduto al teatro greco di Taormina. Senza troppi giri di parole, dico onestamente, che non si dà davvero la giusta attenzione a chi porta numeri e a chi porta un’opera in mondo visione come stiamo facendo noi. L’assessorato dovrebbe dialogare ed essere più attivo, partecipe e verificare maggiormente.

Davvero difficile riassumere in poche righe la sua carriera costellata di successi in giro per il mondo. Ma tra le tante cose che ha fatto è stato membro della commissione europea per la scelta delle grandi città della cultura. Che ricordo ha di quell’esperienza?

Ho davvero un attimo ricordo. Nel 2004 anno in cui sono stato membro della commissione abbiamo fatto delle riunioni a Bruxelles in cui già parlavamo di programmi e scelte riguardo le città metropolitane della cultura con tre anni di anticipo. Considerate che festival come quello di Salisburgo hanno già in vendita i biglietti per spettacoli che si realizzeranno solo nel prossimo anno. Questa è una cosa che il nostro paese soprattutto la Sicilia dovrebbe ben capire. Perché noi qui ci ritroviamo spesso a dover fare solleciti agli uffici tecnici per avere un nulla osta che poi finisce sempre per arrivare all’ultimo minuto. La programmazione in questo lavoro è un ingrediente fondamentale.

A tal proposito come commenta i tagli che di recente hanno colpito vari teatri, fra cui il “Bellini” e lo Stabile di Catania?

Bisogna distinguere tra i tagli che vengono fatti per necessità e tagli che vengono fatti in maniera sconsiderata. Faccio questo ragionamento: che senso ha pagare per un teatro come il Bellini soltanto gli stipendi e poi non permettere anche di avere anche un budget per la programmazione? Ritengo sia quasi un paradosso che la Regione Siciliana tenga in vita questi enti come se fossero degli stipendifici e poi non gli consente di poter portare avanti la sua capacità artistica e culturale. Poi è chiaro, non avendo in mano bilanci o dati e facendo un discorso più in generale può anche influire, delle volte, il fatto che a capo di questi enti non ci siano figure professionali davvero all’altezza dell’incarico perchè magari provenienti dalla politica e non dal mondo della musica o dell’arte. Ne consegue che non portano tournee internazionali, televisione o tutte quelle iniziative che potrebbero attirare nuove risorse per il teatro. Perché occorre che non tutto venga dal pubblico, ma che ci siano maggiori iniziative dirette da parte dei vari sovraintendenti. Bisogna portare oltreché ricevere. Purtroppo, viviamo in un paese in cui si hanno grosse difficolta a reperire fondi e si continuano a far morire i teatri, orchestre e festival, specie a causa di una linea politica assolutamente errata. Ma guardando alle grandi città europee, invece, gli investimenti nella cultura e nell’arte continuano a crescere. Poi è chiaro all’estero per ogni euro pubblico che entra occorre trovarne uno privato: credo che spesso ci si sia troppo affidati sull’assistenzialismo, mentre invece in questo mondo è assolutamente necessaria una maggiore intraprendenza da parte di chi gestisce gli enti.

Cosa anima la sua passione nello svolgere questo lavoro?

Ma per me il teatro è tutto. Si dice che la vita stessa sia finzione, sia teatro in cui l’uomo è costretto a rappresentarsi continuamente. Poi io sono molto fortunato perché la mia passione per il teatro si coniuga con la passione per la musica e il canto. Finora, nonostante le grandi difficolta, questo paese mi ha sempre regalato grande affetto. E ne sono molto grato e soddisfatto. Uno dei momenti della mia carriera a cui sono più legato risale al 2 giugno del 2000 nell’Aula Paolo VI in Città del Vaticano di fronte a Papa Woytila. Abbiamo rappresentato integralmente in forma scenica l’opera-musical di Leonard Bernstein, un musicista geniale del °900 che mi sempre profondamente ispirato. Non potro mai dimenticarlo, ha lasciato un segno nella mia carriera.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI