Teatro Massimo, all’appello mancano ancora due nomi

Teatro Massimo, avanti con i nomi: all’appello ne mancano ancora due

Il ministero intanto sceglie il giornalista Gaspare Borsellino

PALERMO – Tre nomi su cinque e un puzzle che, gradualmente, si va completando. Il rinnovato asse tra il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, anticipato da LiveSicilia, ha sbloccato il processo di nomina del nuovo consiglio di indirizzo del Teatro Massimo.

Consiglio da rinnovare

L’uscente è già scaduto, così come è stata superato il termine dell’incarico di sovrintendente per Marco Betta. Lo statuto prevede che, in assenza di soci privati, il consiglio sia formato da cinque componenti: il sindaco, che è di diritto il presidente, uno a testa per Regione, Comune e ministero dei Beni culturali e il quinto scelto da Roma su una terzina concordata da Palazzo delle Aquile e Palazzo d’Orleans.

A rompere gli indugi è stato Schifani che, lo scorso 6 agosto, ha nominato l’imprenditrice Marcella Cannariato, moglie del patron di Sicily by car Tommaso Dragotto; un profilo tecnico e non certo sgradito a Lagalla.

Borsellino, il nome condiviso

Il secondo nome è arrivato oggi ed è anch’esso frutto dell’intesa tra Regione e Comune: il ministero ha infatti designato il giornalista Gaspare Borsellino, direttore di Italpress, scelto all’interno della terna.

All’appello mancano ancora il consigliere in quota dicastero e quello del Comune: una poltrona, quest’ultima, che è entrata nella trattativa di maggioranza su alcune posizioni di sottogoverno.

Lagalla e la ‘grana centrodestra’

Lagalla, alle prese con l’avanzo di gestione 2023, deve trovare un accordo nel centrodestra che comprenda anche il cda di Amap, la presidenza di Gh Palermo e la quadratura sull’amministratore delegato di Gesap, tenendo a bada le richieste di rimpasto in giunta. Il sindaco potrebbe anche decidere di tenere per un fedelissimo la poltrona, sottraendola all’appetito dei partiti.

Completato il consiglio di indirizzo, si proseguirà con la casella del sovrintendente: ‘L’asse Schifani-Lagalla’ potrebbe spianare la strada alla conferma di Betta, con la benedizione del ministro Gennaro Sangiuliano che incasserebbe una poltrona per Beatrice Venezi.

Uno scenario caldeggiato da pezzi di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, anche se tra i meloniani c’è chi (ai piani alti) spinge per un nuovo sovrintendente di chiara espressione del centrodestra. Un puzzle che si completerà nelle prossime settimane e su cui sono puntati gli occhi dei big di partito.


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