PALERMO – Condanna ad un anno e sei mesi, con pena sospesa, per l’assessore comunale ai Lavori pubblici di Palermo Totò Orlando, a decretarlo è la prima sezione della corte d’appello di Palermo, che conferma la condanna arrivata nell’ottobre 2021 in primo grado. L’accusa nei suoi confronti è di tentata concussione per una vicenda che risale alle scorse amministrazioni di Palermo.
L’imputato avrebbe fatto delle pressioni sull’ex capo dei vigili urbani, Serafino Di Peri (parte civile con l’assistenza degli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci), e su Dario Gristina, altro componente della commissione giudicatrice della selezione a un incarico di “alta professionalità”. Lo scopo, secondo l’accusa, era quello di ottenere la promozione di Antonino Rena, persona ritenuta vicina ad Orlando. Alla fine la promozione non arrivò.
Rera, assistito dall’avvocato Toto Cordaro, fu assolto dall’accusa di favoreggiamento con la formula della “ritrattazione”, perché nel corso delle udienze aveva cambiato le originarie dichiarazioni favorevoli a Orlando. La concussione fu solo tentata, questo aveva escluso che scattasse la mannaia della legge Severino e la sospensione dell’esponente politico dalla carica.
Orlando era assistito dall’avvocato Roberto Mangano, che adesso valuterà il ricorso in Cassazione e si manifesta innocente facendo sapere a LiveSicilia che non pensa alle dimissioni.
Il sindaco Lagalla: “Piena fiducia”
“L’assessore Totò Orlando gode della mia fiducia personale e politica – dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sentito da LiveSicilia.it -. Ovviamente, i fatti giudiziari dovranno essere esaminati per verificare se siano subordinati a provvedimenti previsti per leggi. Mi pare prematuro dire qualcosa in merito”.
Le reazioni
Fabio Giambrone, consigliere comunale del Pd: “Le sentenze non si commentano, si applicano. Penso che le dimissioni siano un atto dovuto, si tratta di una condanna di secondo grado e, quindi, ci aspettiamo il passo indietro di Totò Orlando. Se non si dimette? Il sindaco Lagalla batta un colpo e lo rimuova, la città non può essere amministrata da chi ha ricevuto una condanna simile”.
Antonino Randazzo del M5S: “Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni da parte dell’assessore Orlando. Nel caso in cui non voglia farlo chiediamo al sindaco Lagalla di rimuoverlo dall’incarico”.
Ramon La Torre e Frank Ferlisi, segretario cittadino e provinciale di Rifondazione comunista: “Credo che sia arrivato il momento che Totò Orlando smetta di fare l’assessore: ne chiediamo formalmente le dimissioni. La città di Palermo non può permettersi di continuare ad avere un assessore condannato ad un anno mezzo per tentata concussione. Politicamente e moralmente Orlando ha fatto l’assessore abusivamente, visto che era già condannato quando il sindaco Lagalla ha scelto di nominarlo. Sarebbe imbarazzante per la credibilità delle istituzioni pubbliche se continuasse a fare l’assessore, cosi come è stato imbarazzante, in questi anni, il silenzio delle forze politiche e dei consiglieri comunali che, con la sola eccezione del gruppo di Sinistra Comune, non hanno mai chiesto a Totò Orlando di fare un passo indietro. Totò Orlando è stato condannato in primo grado nell’ottobre del 2021 quando era presidente del Consiglio comunale. Adesso il limite è superato.”