PALERMO – Oggi non è andato e scuola. E probabilmente resterà a casa anche domani. Quelle mani che lo avrebbero afferrato prima per i polsi e poi per la maglietta non gli danno pace. A soli dieci anni è stato avvolto dalla paura, così come lo sono stati i suoi genitori. Si tratta del bambino che sabato pomeriggio ha raccontato di essere stato vittima di un tentativo di rapimento: abita nella zona di Romagnolo, dove la polizia è intervenuta intorno alle 19,30 per una maxi rissa. L’allarme in centrale è arrivato proprio per l’improvviso caos nel quartiere. Sarebbero state almeno venti le persone che avrebbero preso le difese del piccolo, che nel frattempo si è rifugiato in lacrime nel panificio dove avrebbe dovuto comprare il pane.
Calci e pugni sono stati sferrati a due romeni che sarebbero entrati in azione con un terzo complice. Quest’ultimo sarebbe riuscito a darsela a gambe levate, mentre la denuncia per tentato sequestro aggravato è scattata per un 33enne ed un 32enne senza fissa dimora, ma visti ultimamente stazionare nelle baracche di via Messina Marine. I poliziotti giunti sul posto hanno trovato il bambino sotto choc. E’ stato proprio lui a raccontare quello che era successo, ma i due romeni non sono stati colti in flagrante, sul piccolo non ci sono segni di violenza e si trovano adesso a piede libero: le indagini della sezione Investigativa del commissariato di Brancaccio, coordinate dalla Procura di Palermo punta a chiarire ora tutti gli aspetti della vicenda che ha gettato il quartiere nella paura.
A partire da quella provata dal padre del bambino, che non ha dubbi: “Quei due volevano sequestrare mio figlio”, dice. A pochi passi dal panificio e dal bar dove ha preso vita la rissa, in via Cesare Bione, l’uomo racconta le ultime ore tormentate del suo bambino. “Non dorme da due notti, si sveglia all’improvviso e non riesce più a prendere sonno. Anche mia moglie è molto spaventata, abbiamo paura pure per gli altri nostri due bambini, stiamo vivendo un incubo. L’unico aspetto che al momento mi conforta – sottolinea – è quello della velocità con cui mio figlio sia riuscito a divincolarsi. Per farlo è caduto a terra, è scappato in lacrime. In base a quello che ci ha detto lo hanno afferrato violentemente. Adesso, sinceramente – prosegue il papà del bimbo – non sappiamo come comportarci. Non ci era mai sembrato pericoloso mandarlo al panificio, a pochi metri da casa, ma quello che è normale in tanti posti del mondo, diventa pericoloso a Palermo. Speriamo torni presto la serenità nella mia famiglia”.
Quello che i testimoni diretti di un tardo pomeriggio di terrore raccontano, è in effetti un episodio preoccupante, che loro stessi definiscono “anomalo”. “Sì – dice il titolare del panificio – perché a quell’ora c’è ancora molta gente per le strade. C’è chi compra il pane prima di cena, chi fa ancora la spesa al supermercato e il bar è ancora aperto con tanto di auto di passaggio e clienti all’esterno”. Eppure, tra le macchine parcheggiate nei pressi del marciapiede di fronte, quei tre uomini si sarebbero appostati con un passeggino pieno di lacci e spaghi.
“Abbiamo visto coi nostri occhi cosa c’era lì dentro – proseguono al bar della strada – ed è per questo che quello che avevano in mente i malviventi ha gettato tutti nel panico. Probabilmente volevano legarlo e portarlo via. Due di loro si vedono spesso in giro, in quel passeggino raccolgono i rifiuti che prendono dai cassonetti, ma mai avremmo immaginato che sarebbero arrivati a questo punto”.
Ogni elemento, ogni testimonianza e le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano all’esterno dei negozi della zona, adesso sono al vaglio degli investigatori. Bisognerà stabilire con certezza quale fosse l’obiettivo dei due romeni, ma intanto il racconto del bambino viene ritenuto affidabile. “I residenti si sono scagliati contro questi tre uomini perché hanno visto il bimbo sconvolto – prosegue chi abita a Romagnolo -. Ha cominciato ad urlare, ci ha riferito che dicevano “prendilo, prendilo”.
Quando il piccolo si è rifugiato nel panificio, in molti avrebbero visto uno dei tre scappare verso via Messina Marine, mentre uno dei due è stato bloccato e picchiato all’inizio di via Cesare Bione. La rissa avrebbe poi avuto un seguito in via Orsi Ferrari, vicino ad una farmacia. Dopo avere individuato il primo romeno, i poliziotti di Brancaccio hanno passato al setaccio le strade del quartiere, fermando il complice in via Amedeo d’Aosta. “Ma adesso sono liberi – dice una donna incinta che abita proprio in via Orsi Ferrari – ed io non sono tranquilla, ho paura per me stessa e per il mio futuro bambino”.