Terremoti, Catania città vulnerabile | “Troppi gli edifici non a norma” - Live Sicilia

Terremoti, Catania città vulnerabile | “Troppi gli edifici non a norma”

Un convegno dell’Ance riaccende la questione. Il presidente Nicola Colombrita: “Serve una svolta, premiamo chi rispetta le norme anti-sismiche”.

CATANIA. Se n’è parlato all’aula Magna del Rettorato e l’attenzione resta alta. “La prevenzione dei danni da eventi sismici e idrogeologici” è argomento più che mai attuale alle falde dell’Etna. Un momento organizzato dall’Ance con il presidente Colombrita che è stato chiaro ed inequivocabile: “L’associazione costruttori ha investito molto sulla verifica di adeguamento, da un punto di vista antisismico, degli edifici che costituiscono la maggior parte del costruito di Catania. Sono tutti gli edifici costruiti prima del 1980: si tratta della zona a nord di Corso Italia fino, quasi, alla Circonvallazione che presentano un rischio particolare in caso di terremoti. Questo perché si tratta di edifici che sono stati progettati e costruiti senza il rispetto delle norme antisismiche che sono state imposte a Catania proprio dopo il 1980”.

Iscritti a parlare a prendere parte al convegno, Calogero Foti (direttore del dipartimento regionale di Protezione Civile), Michela Cavallaro (del dipartimento Economia dell’Università di Catania), Roberto Cellini (Ordinario di Economia politica), Rosario Lanzafame ( Ordinario di Sistemi energetici), Antonio Pogliese (Commercialista), Danilo Arigano (presidente del comitato scientifico Aiba), Santi Maria Cascone (Presidente dell’ordine degli ingeneri di Catania), Enrico Foti (del dipartimento di ingegneria), Luigi Bosco (asessore del Comune di Catania). “Da parte nostra abbiamo verificato che gli edifici possano essere messi a norma ed attraverso l’Università ne abbiamo rilanciato le possibilità con diversi dottorati di ricerca; abbiamo fornito delle consulenze gratuite agli amministratori di condominio – prosegue Colombrita -. Ma dopo tutte queste iniziative, di cantieri in giro ne abbiamo visti davvero ben pochi soprattutto nel settore privato. Evidentemente, vi sono dei problemi socio-economici che rendono complicati questa rigenerazione urbana. Bisogna trovare, allora, delle altre soluzioni. Una di queste potrebbe essere ripercorrere quello che è accaduto a proposito delle classi energetiche: quando acquistiamo una casa sappiamo a classe energetica appartiene, allo stesso modo sarebbe necessaria avere una classe riferita alla resistenza ed ai terremoti. Bisogna spingere affinché questo avvenga. Gli edifici migliori potrebbero avere ottenere una premialità i riferimento alle spese. Ma anche dal Ministero occorre un atto di coraggio”.

Ma, si diceva, l’attenzione resta altissima: “Il rischio di Catania è enorme: ogni trecento anni negli ultimi mille e duecento, qui vi è sempre stato un terremoto distruttivo. L’ultimo è stato trecentocinquant’anni fa, auguriamoci che la frequenza non venga rispettata. Ma il rischio è davvero enorme: lo stato di molti edifici causerebbe centinaia e centinaia di vittime. Catania è, sotto questo profilo, la città più vulnerabile d’Italia”.


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