PALERMO – E’ arrivato all’ospedale di Villa Sofia per accompagnare in auto la madre, ma avrebbe lasciato il mezzo davanti al pronto soccorso, un’area dove non è consentito parcheggiare. Quando la guardia giurata gli ha chiesto di spostare la macchina perché ostacolava l’arrivo delle ambulanze, è andato su tutte le furie.
Un’altra mattina di caos in un ospedale palermitano, dove è esplosa ancora una volta la violenza: l’uomo ha infatti sferrato una testata all’addetto alla sicurezza, provocandogli un trauma cranio-facciale. Immediato l’allarme alla polizia che è intervenuta sul posto e avrebbe già individuato l’aggressore. La vittima, A.M di 46 anni, è stata ricoverata nello stesso ospedale in cui era in servizio e sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.
Un “Far west” quello denunciato più volte dagli operatori sanitari e dai sindacati nelle strutture ospedaliere, che si trasforma in una emergenza sempre più forte. Dieci giorni fa, nel giro di ventiquattro ore, nel mirino sono finiti due infermieri dell’ospedale dei Bambini, presi a schiaffi dal padre di un piccolo paziente che considerava l’attesa per la visita troppo lunga. Violenza anche al pronto soccorso dell’ospedale Cervello di via Trabucco, dove un uomo ha danneggiato la sala del triage.
“Si è passati da due-tre aggressioni fisiche all’anno nel 2014, a quattro-cinque, poi dieci-quindici, fino ad averne registrate l’anno scorso anche venticinque”, ha sottolineato in quell’occasione il segretario territoriale Fsi-Usae, la federazione sindacati autonomi indipendenti. “Un aumento che coincide con i tagli alla sanità degli ultimi tempi, dai tagli all’assistenza ai posti letto, fino al personale. Non so se le due cose sono così strettamente collegate e associabili, ma di fatto ci sembra un importante indicatore”.
“Esprimiamo la nostra solidarietà al metronotte aggredito durante la sue ore di servizio all’ospedale Villa Sofia di Palermo”. Con queste parole, Mimma Calabro’ Segretario Generale Fisascat Cisl Palermo Trapani, esprime anche a nome della segreteria, della Rsa e dei lavoratori dell’organizzazione sindacale rappresentata, la solidarietà alla guardia particolare giurata.
“Purtroppo questo non è il primo caso di inaudita violenza subita dalle guardie giurate – dichiarano Mimma Calabrò e Salvo Marrone, Coordinatore del settore vigilanza Fisascat Cisl provinciale – sono fatti gravissimi che non devono essere sottovalutati e che devono servire per interrogarsi di fronte ad atti deplorevoli di violenza che devono essere combattuti ancor più se, come in questo caso, ci si riferisce a lavoratori che svolgono un delicato e rischioso servizio che vede uomini e donne in divisa svolgere funzioni di pubblica sicurezza ma per i quali, al momento, anche dal punto di vista contrattuale, le garanzie professionali sono davvero poche”.
“Necessita- conclude la Calabro’ – accendere un focus sul settore della vigilanza e dei servizi fiduciari per arginare le innumerevoli criticità ai quali sono esposti i lavoratori quotidianamente”.