PALERMO – ll tribunale di Termini Imerese ha restituito parte del denaro sequestrato per equivalente a Giuseppe Salerno, funzionario in pensione addetto all’ufficio regionale dell’ispettorato provinciale dell’agricoltura di Palermo (sede elle Petralie), finito in un’inchiesta sulle frodi agricole all’Ue e alla Regione siciliana insieme a 21 persone: imprenditori, professionisti e altri funzionari.
L’inchiesta
La Guardia di finanza trovò sul suo conto la somma corrispondente al Tfr, circa 120 mila euro, che finirono nelle casse dello Stato in attesa della conclusione del processo. Grazie all’istanza presentata dall’avvocato Salvatore Sansone, che difende l’ex funzionario e alla luce della sentenza della Cassazione a sezioni riunite dello scorso 8 aprile, è stata chiesta e ottenuta la restituzione di parte delle somme sequestrate.
La Cassazione stabilisce che in caso di concorso di persone nel reato, è esclusa ogni forma di solidarietà passiva. Pertanto, il sequestro o la confisca sono disposti nei confronti del singolo concorrente limitatamente a quanto conseguito con la propria condotta di reato. Ogni accertamento è soggetto al principio di proporzionalità.
Somme rimodulate
Le somme sequestrate per equivalente sono state quindi rimodulate e ridistribuite tra tutti gli altri imputati coinvolti. Dei complessivi 120mila euro sequestrati, soltanto 39 mila restano ora nelle casse dello Stato, il resto deve essere restituito.

