Tik Tok e la tragedia di Palermo: "I giovani sono disorientati" - Live Sicilia

Tik Tok e la tragedia di Palermo: “I giovani sono disorientati”

La nota di Telefono Azzurro: "Sempre più urgente un'azione con le istituzioni"

“La tragedia di Palermo rappresenta una manifestazione estrema e sconvolgente del disorientamento dei più giovani, già più volte manifestato attraverso gli episodi di violenza, esercitata e subita, registrati dalle cronache negli ultimi mesi. Cos’altro dobbiamo aspettare per intervenire a tutela dei minori? Come dichiarato dal Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron, in Francia verrà immediatamente introdotto un supporto psicologico ai bambini per rilevare e intervenire immediatamente laddove venga perpetrata violenza, anche tra le mura domestiche”. Lo evidenzia in una nota Telefono Azzurro, che ribadisce “l’urgenza di un’azione immediata e strutturata da parte delle istituzioni che devono, una volta per tutte, inserire le necessità dell’infanzia e dell’adolescenza nelle priorità per il Paese”.

Non a caso, sottolinea l’associazione, “è in corso una seconda emergenza, in parte collegata a quella sanitaria, che scaturisce dall’impossibilità dei più giovani di condurre una vita relazionale normale e, soprattutto, di potersi confrontare direttamente con i propri pari e con gli insegnanti, da sempre prime sentinelle dei disagi psicologici di bambini e ragazzi. Serve – a detta di Telefono Azzurro – riaprire le scuole, tutte e subito, e, in parallelo, mettere in campo progetti volti all’ascolto dei minori e alla costruzione della consapevolezza nell’utilizzo delle tecnologie, pensati e gestiti da professionisti. Gli adulti devono conoscere i mondi virtuali a cui i più giovani si rivolgono, spesso in cerca di identificazione, rifugio o ascolto; per questo è necessario pianificare e implementare capillarmente progetti di supporto psicologico e di formazione. Come ad esempio, conclude Telefono Azzurro, ‘Cittadinanza Digitale’, il programma educativo sviluppato da Telefono Azzurro d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, rivolto a insegnanti e bambini con l’intento di tutelare l’identità dei ragazzi nelle relazioni ‘onlife’. (ANSA).


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