PALERMO – Parlare di crisi sarebbe eccessivo, di certo qualcosa pare essersi inceppato in casa Palermo. Altro passo indietro con il Sassuolo, al netto di un risultato che premia l’organizzazione di una squadra abile ad approfittare delle difficoltà avversarie e a cogliere tre punti che la proiettano nelle zone altissime della graduatoria. Contro gli emiliani i rosa disputano una delle peggiori gare interne sotto la quasi biennale gestione Iachini ed escono tra i fischi di un “Barbera” spazientito dalla carenza di idee palesata da Vazquez e compagni, poco lucidi nei frangenti decisivi del match, come peraltro riconosciuto dallo stesso tecnico ascolano in sala stampa.
Se contro il Milan le difficoltà a imbastire la manovra erano state mascherate da compattezza e caparbietà, al cospetto dei neroverdi guidati da Di Francesco è venuto meno anche l’aspetto caratteriale, fondamentale ai fini dei risultati ottenuti contro Genoa, Udinese e Carpi nelle prime tre uscite. Anzi, il Palermo ha pure mostrato un certo nervosismo: a farne le spese nuovamente Iachini, al secondo allontanamento consecutivo dopo quello incassato da Russo al “Meazza”, e Rigoni, espulso nel finale per proteste e pertanto costretto a saltare la delicata trasferta di Torino contro i granata dell’ex Belotti in programma domenica all’”Olimpico”.
Una sfida che fungerà da apripista di un ciclo terribile: dopo aver incrociato la formazione di Ventura, i rosa dovranno vedersela con Roma, Inter e Napoli, con l’intermezzo della visita al Bologna di Delio Rossi tra l’impegno coi giallorossi e il confronto contro i nerazzurri entrambi in programma al “Barbera”. Match sulla carta proibitivi per il Palermo, specie con un attacco ridotto all’osso e incapace di pungere, le cui difficoltà sono state parzialmente occultate dai gol realizzati nei primi quattro turni da difensori e centrocampisti, escludendo l’assolo dell’infortunato Djurdjevic contro il Carpi. Consultare le liste degli svincolati, a questo punto, più che opportuno potrebbe essere necessario.

