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Torna allo Zen e trova| la sua casa occupata

La denuncia a "Le Iene"
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Il caso di Francesca Carista, 60 anni, legittima assegnataria da 18 anni di un alloggio allo Zen occupato illegalmente da una giovane nucleo familiare, è stato rilanciato ieri dal programma tv “Le iene”. Carista nell’ estate 2009 era andata a far visita alla figlia in Puglia e tornando ha trovato la propria abitazione occupata. Un caso surreale, oltre che di lampante criminalità, che però, come hanno sostenuto “Le iene” non è stato risolto. La donna è ancora fuori casa e nel programma la iena che ha fatto il servizio ha chiesto “Le forze dell’ ordine e le istituzioni preposte che fanno?”. Carista, intervistata, ha anche puntato il dito “contro chi allo Zen ha visto cosa subiva e ha assistito senza fare nulla”. Nel programma sono state mostrate le immagini della casa dei genitori del giovane occupante: anche i suoi familiari sono abusivi in due appartamenti, uniti illegalmente da una scala interna, che formano una superficie di circa 200 metri quadri. Nelle immagini si vede una casa tutt’altro che popolare con tetti in legno e una cucina in stile tirolese con diverse stanze non utilizzate. Il caso delle illegalità nell’occupazione di abitazioni a Palermo è stato più volte denunciato. Il capogruppo in consiglio comunale Pd Davide Faraone parla di “vero e proprio racket delle abitazioni” dello Iacp che “vengono vendute illegalmente, 10-20 mila euro, agli occupanti abusivi”. “Non bisogna dimenticare – dice Faraone – che quello sulla casa, insieme a quello sull’acqua, è stato uno dei temi su cui i mafiosi Lo Piccolo hanno costruito il loro consenso allo Zen, imponendo la legge del più forte”. “Si sta diffondendo, sulla scorta dell’onda emotiva che caratterizza il problema – continua – l’idea distorta che chi occupa abusivamente un alloggio ne ha implicitamente diritto, in barba alle regole e a discapito dei legittimi assegnatari”. Per Faraone “non si può applicare all’emergenza casa, lo stesso schema applicato al precariato negli anni scorsi, per il quale i lavoratori delle coop sociali usando la pressione della piazza, riuscirono ad ottenere una corsia preferenziale nei rapporti con l’amministrazione. Chi oggi fa l’occhiolino, favorendo, o suggerendo a qualcuno di occupare una casa, lo fa a discapito di altri cittadini, portatori degli stessi diritti”. “Sull’emergenza abitativa – conclude – vanno salvaguardati i diritti di quanti sono in graduatoria. Per questo l’amministrazione ha il preciso compito di verificare i requisiti e fare applicare la legge. Palermo non può continuare ad essere la città dei furbi per alcuni, o della legalità all’occorrenza per altri”.(ANSA).


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