Torrisi e Mangano |in corsa per la segreteria - Live Sicilia

Torrisi e Mangano |in corsa per la segreteria

Il vice Presidente dello Stabile sostenuto dal tandem Bianco- Raia sfiderà il sindaco di Paternò che ha incassato il sostegno di Berretta, Barbagallo e del Megafono. I congressi dei circoli diranno l’ultima parola il 19 e il 26 ottobre.

CONGRESSO PD
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CATANIA – Segreteria provinciale del Pd: “E’ sfida tra Jacopo Torrisi e Mauro Mangano”. Il dado è tratto. E l’esito della partita sembra meno scontato di quello che si pensava pochi giorni fa quando già circolava il nome di Jacopo Torrisi. I nomi dei primi firmatari della candidatura del giovane vice Presidente dello Stabile suggellano il “patto d’acciaio” siglato tra l’ area Cgil e i liberal che fanno riferimento al sindaco Bianco ai tempi dell’ “affaire Spataro”. Le firme di Enzo Bianco, Concetta Raia, Luisa Albanella e Giovanni Burtone in calce al documento di presentazione della candidatura di Torrisi non lasciano spazio a nessun dubbio. Quello che, invece, sorprende un po’ è il nome del competitor di Torrisi: Mauro Mangano, sindaco di Paternò e coordinatore provinciale dell’area Renzi. Il nome sorprende per almeno due ordini di motivi: la vicinanza storica con il primo cittadino di Catania e il gruppo di sostenitori che riesce a tenere insieme.

I primi firmatari della candidatura del primo cittadino di Paternò sono: Giuseppe Berretta, Anthony Barbagallo, Fausto Raciti e Gianfranco Vullo. Ma la “santa alleanza” non finisce qui. Tra i firmatari ci sono alcuni uomini vicinissimi al Presidente Crocetta: Gianni Villari, Giuseppe Cicala e Michele Giorgianni. La decisione nascerebbe in virtù di un asse regionale con i candidati renziani, ma è pur vero che le ultime frizioni tra il Presidente e la Cgil etnea non lasciavano adito a dubbi circa il posizionamento degli esponenti del Megafono (che non hanno incarichi all’interno movimento) nella partita catanese. Lo stesso vale per Berretta e i suoi che sono riusciti a creare un fronte con molti pezzi di Pd: un’operazione impensabile fino a pochi mesi fa all’indomani delle dimissioni di Luca Spataro.

Il risiko delle alleanze, che solo in parte risponde a logiche correntizie nazionali, e le strane regole congressuali (è possibile tesserarsi anche durante lo svolgimento dell’assemblea) rendono sicuramente il quadro più incerto. A occhio e croce, numeri alla mano, l’esito del congresso non è poi così scontato e c’è da scommettere che il grosso della partita si giocherà in provincia. A questo punto la palla passa ai congressi dei circoli che si svolgeranno il 19 e il 26 ottobre.


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