Tour de food |L'aperitivo etnico - Live Sicilia

Tour de food |L’aperitivo etnico

La centralissima Via Penninello è una viuzza pedonale vissuta da tantissimi studenti, artisti e turisti. Un mix eterogeneo che consuma il “rito dell’aperitivo”tra un buon cocktail ed appetitosi stuzzichini.

via penninello
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6 min di lettura

CATANIA –  A tanti di voi sarà capitato, immagino, di affacciarsi dalla magnifica terrazza di Villa Cerami, in cerca di una distrazione dallo studio estenuante di un manuale di diritto civile o di qualsiasi altra materia eredità dei corsi di laurea in legge. Allora ricorderete l’immagine di quel tratto di via Penninello brulicante di coetanei impegnati a ridere e conversare amabilmente. Un flash back, il cui finale lo lascio a voi. Già lungo la scalinata che congiunge via Crociferi a via Penninello, è possibile percepire le prime note musicali e man mano che ci si avvicina alla meta ecco anche i brusii!

Tanta roba per chi si approccia per la prima volta. Tra i primi ritrovi che anni addietro attivarono il wifii, compare l’Internetteria. Qui, toast, tramezzini e tanta fantasia compongono il piatto dell’aperitivo giornaliero. Il colorato ed allegro dehors da nove anni accoglie gli assidui frequentatori di via Penninello, a partire dalla colazione. “L’happy hour – racconta una brunetta dietro il bancone – è il momento della giornata in cui si raccolgono tanti ragazzi che trascorrono circa due ore all’insegna del relax sorseggiando un cocktail. Quale? Stagione che vai, cocktail che trovi”. Nella drink list compare il “molecolare” che prevede l’uso di basi tradizionali quali il rum o la tequila aromatizzate poi con erbe o spezie che danno vita a bevande particolarmente apprezzate. “La molecular mixology è una sorta di specializzazione che – racconta Agata Zuccaro, professione barman – insegna a preparare bevande giocando con la chimica: sostanze naturali mescolate a sfere alcoliche e gelatine”. Vive il suo momento di gloria l’Old fashioned, il cocktail pre dinner – secondo la classificazione ufficiale IBA – anche se, “il drink per eccellenza è il mojito, fresco e dal sapore delicato” – aggiunge Agata.

Tra gli appuntamenti: quello del martedì, per un aperitivo dedicato, ricco di pietanze, tra sedanini con pomodorini piccadilli e involtini di melanzana, pomodori ripieni e riso alla cantonese; e quello del mercoledì, giornata dedicata a “The fine art of mixology” per un’esperienza multisensoriale. Vicino di casa è UVA, un wine bar dagli interni molto curati, a metà strada tra un ritrovo toscano ed uno spagnolo. Qui vini siciliani si mescolano a quelli toscani (come il Frescobaldi), apprezzati in inverno in abbinamento a tapas siciliane con salumi e formaggi, bruschette.

<Tour de food> è l’idea messa in pratica ogni lunedì dai fratelli Palma, in formula tapas. Nessun buffet, quindi ma tre proposte culinarie: una primera, una secunda ed una terzera. In sostanza, consuma tre cocktail e testa le tre soluzioni food. Questo lunedì, per esempio, si è andati alla scoperta dell’India e dei sapori molto speziati: riso pilaf con verdure, mini falafel, polpette tikka masala e pollo tandoori. “Veramente ben fatti” – decretano in coro alcuni clienti impegnati ad assaggiare. “I precedenti appuntamenti – racconta Luca Palma – sono stati alla scoperta delle pietanze thailandesi, greche, palestinesi. I nostri clienti hanno molto apprezzato la cucina indiana e quella maghrebina per via dei sapori molto mediterranei. Non ha riscosso, viceversa, successo quella rumena perché molto grassa”.

Come nasce l’idea di Tour de food?

“Volevamo proporre qualcosa di nuovo ai catanesi affezionati ad UVA e far compiere loro un giro del mondo <virtuale>.

Come promuovete questi appuntamenti?

“E’sufficiente il passaparola! Ma ci preoccupiamo di utilizzare il canale social, quale fb”.

Chi è il cliente tipo? Lo studente in giurisprudenza, vista la vicinanza a Villa Cerami, sede della facoltà di legge?

“Credo che UVA sia un posto di tolleranza, pronto ad accogliere tutti. Gli studenti, tra i quali molti provengono dai Benedettini, si mescolano ai turisti e ai giovani artisti dell’Accademia di belle arti”.

Il tuo lavoro ti porta a stare a contatto del cliente e, quindi, ad intercettare le voglie che, immagino, cambino nel tempo.

“Già. Vanto circa 15 anni di esperienza in questo settore e posso dirti che qui, a Catania, il rito dell’aperitivo è una rivisitazione di quello che si fa nelle altre parti del mondo. Sembra più una cena, data l’ora di start e la quantità di cibo che accompagna il drink! Per 5 anni ho vissuto a Granada entrando a contatto con una cultura, per certi versi, molto simile alla nostra; le differenze attengono alle normative, ahimè, qui molto più stringenti che in Spagna. Dopo una parentesi in Toscana, nella cosiddetta vinaina, dove mangiare un panino e bere un calice di vino, il rientro in Sicilia. Da allora con mio fratello abbiamo deciso di proporre qualcosa di nuovo e soprattutto di far gustare le pietanze in accompagnamento alle bibite, in attesa che si vada a cenare!”

Periodicamente si svolgono performance video e pittura, senza un tema prefissato; artisti e talentuosi ragazzi proveniente dall’Accademia di belle arti si incontrano in un ambiente per loro molto stimolante dando sfogo alla creatività. E, come accade a Berlino, all’aperitivo si associa uno spazio dedicato all’arte, i cui manufatti sono messi in bella mostra. E di idee simili a Catania ci sono altri esempi, come quella messa in pratica al Barbara Disco Lab che diventa Barbara Bitch nella versione estiva.

“Venite ed entrate nello spirito della vanedda più fresca e creativa della città” scrive Andrea Porto nella pagina fb di promozione di “Platz”, lo street market allestito in uno spazio diroccato, riqualificato attraverso canoni alternativi, underground. Qui tutti i tipi di arte, cultura, moda, design rendono ancora più interessante gli appuntamenti settimanali. Una scena musicale variegata, dall’elettronica, al drum and bass, dal reggae, al pop italiano suonate live con proiezioni di immagini studiate. Platz è mercato-galleria-bar-area baby parking: nessuna pretesa, nessuna formalità. Un posto in cui l’internazionalità è di casa. E la convivenza è pacifica, si intende. “Per un Platz Platzesco”.

All’interno del cortile del Barbara Lab uno spazio di ritrovo per i makers che lavorano in città. Sembra di essere al Caffè Zapata, luogo culto nella nuova Berlino, concepito come locale di musica denominata“world”, dove chi vuole esprimere la propria arti si incontra con chi, uscito dallo studio legale dopo una massacrante giornata di lavoro, ha voglia di bere e far due chiacchere con la morosa o in comitiva.

L’offerta di Via Penninello prosegue con il Vintage cafè e il Vintage cream; locale cult il primo, ottima soluzione 4 stagioni, in cui gli anni ’60 la fanno da padrona. Gli anni passano ma l’Aperitivintage” si mantienein ottima forma: è, infatti, l’happy hour della domenica dalle ore 19.30. da segnalare, le doverose incursione plurime alle … deliziose patatine fritte – e fresche, precisano dalla cucina; con assaggi sostanziosi di paste fredde, sfoglie ripiene e contorni ben fatti da gustare comodamente adagiati su sedie di design in bianco e rosa all’aperto come anche nella sala interna, accogliente e frizzante. Caffetteria, sala da the e mondo di dolci leccornie il secondo, ritrovo di giovane età ma già inserito tra gli indirizzi up to date.

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