Town Hall, 23 rinvii a giudizio |In piedi le aggravanti per mafia - Live Sicilia

Town Hall, 23 rinvii a giudizio |In piedi le aggravanti per mafia

Si aprirà il 27 ottobre il processo scaturito dall'operazione che nel 2013 ha condotto in carcere l'ex sindaco di Mascali Filippo Monforte e l'ex presidente del Consiglio comunale Biagio Susinni.

Mascali Gate
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CATANIA. Tutti rinviati a giudizio. Dopo oltre cinque ore di camera di consiglio il gup di Catania Alessandro Ricciardolo ha disposto il rinvio a giudizio di 23 dei 24 imputati del processo scaturito dall’inchiesta denominata “Town hall”, che quasi 2 anni fa ha scosso il comune di Mascali. Ritenuto quindi solido l’impianto accusatorio messo in piedi dal pubblico ministero Alessia Natale. L’unico imputato ad aver patteggiato la pena ad 1 anno è Giuseppe Vecchio. Tutti gli altri dovranno invece comparire il 27 ottobre prossimo davanti alla terza sezione penale del tribunale di Catania.

GLI IMPUTATI. Vincenzo Barbatano, Claudio Brischetto, Aldo Camuto, Vincenzo Salvatore Chisari, Leonardo Di Bella, Antonino Giordano, Carmelo Guglielmino, Luca Rosario Indelicato, Bartolomeo Leto, Maria Concetta Maio, Alfio Luciano Massimino, Alfio Roberto Massimino, Filippo Monforte, Vito Musumeci, Angela Patrizia Nicodemo, Carmelo Nicodemo, Leonardo Patanè, Salvatore Privitera, Alfio Romeo, Giuseppe Russo, Francesco Sorbello, Biagio Susinni, Ugo Vasta.

L’INCHIESTA. E’ il 10 dicembre del 2013 quando su Mascali si abbatte un vero e proprio terremoto giudiziario. L’inchiesta “Town hall”, avviata nel 2011 dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giarre, sfocia in dieci ordinanze di custodia cautelare, quattro in carcere e sei ai domiciliari. Tra i destinatari dei provvedimenti, emessi dal Gip Anna Maggiore su richiesta del sostituto procuratore di Catania Alessia Natale, ci sono l’ex sindaco Filippo Monforte e l’ex presidente del Consiglio comunale Biagio Susinni, rinchiusi in carcere, ma anche imprenditori, professionisti ed esponenti della criminalità organizzata.

L’operazione, che giunge a 8 mesi dallo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose, svela quello che l’accusa non esita a definire un vero e proprio “sistema Mascali”. Mazzette, affidamenti diretti, speculazioni edilizie e soprattutto varianti al piano regolatore per trasformare in edificabili terreni agricoli. Questo il meccanismo su cui, secondo la Procura di Catania, si fonda quel sistema. Le accuse, contestate a vario titolo, sono corruzione continuata aggravata dal metodo mafioso, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposta e millantato credito. Ben sette le fattispecie di corruzione contestate al solo Biagio Susinni, nove in tutto i capi d’imputazione mossi nei suoi confronti. Tra le aggravanti contestate all’ex presidente del Consiglio comunale anche quella di aver agevolato gli interessi economici del clan Laudani, tramite il referente Alfio Romeo.

LE REAZIONI. Biagio Susinni , imputato principale del processo, commenta a caldo la decisione del gup Ricciardolo. “Aspetto con serenità che si faccia il processo – dichiara l’ex presidente del Consiglio comunale di Mascali – In quella sede ci difenderemo e sono convinto di poter dimostrare la mia totale estraneità rispetto ai fatti contestati”.


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