PALERMO – Passato ormai il clima elettorale si inizia a fare sul serio e ovviamente imperversano le polemiche del post voto. Una di queste, la più accesa, riguarda l’assegnazione della presidenza dell’Assemblea regionale, che, secondo uno dei vincitori dell’ultimo agone, Gianpiero D’Alia, segretario regionale dell’Udc, avrebbe potuto anche essere consegnata ad un esponente del Movimento Cinque Stelle. “Non escludo affatto la possibilità di discutere con Cinque Stelle la presidenza dell’Ars – ha affermato D’Alia in un’intervista a la Repubblica – se i siciliani hanno mandato in Parlamento anche esponenti del Movimento Cinque Stelle, questi hanno il dovere di rappresentare la Sicilia e concorrere a migliorarla. Non solo con le telecamerine”.
“No, grazie” rispondono i grillini per bocca del loro candidato e portavoce Giancarlo Cancelleri. “Temo – è stata la risposta di Cancelleri – che questa proposta sia fatta per bloccare una voce libera fuori dal coro. Vogliamo parlare di progetti, non di poltrone”. Ma il movimento di Beppe Grillo non si pone in posizione di totale chiusura nei confronti delle parole di D’Alia, avanzando un nome per lo scranno più alto di Sala d’Ercole, quello di Concetta Raia, deputato del Pd riconfermata nell’ultima tornata elettorale con oltre 9mila preferenze, ma questa volta è D’Alia a storcere il naso.
Il segretario centrista non gradisce la contro risposta di Cancelleri e lo accusa di praticare del mero populismo. “Un conto è governare e assumersi le responsabilità istituzionali, un conto è voler restare con la telecamerina in mano” dice.
Positiva invece la reazione di Concetta Raia alle dichiarazioni del leader siciliano del Movimento Cinque Stelle. “Sono sorpresa positivamente, ringrazio i Cinquestelle – dice l’ex sindacalista Cgil – Sono lusingata, ma è chiaro che una simile proposta va valutata con tutta la coalizione, non può essere una cosa sporadica. È un fatto nuovo e importante – continua la Raia – che “si cominci a parlare di donne in ruoli di responsabilità. Serve una grande discontinuità – conclude la parlamentare del Pd – siamo giunti alla fine di un’era, il cambiamento va assecondato, lo vuole la gente e la politica deve saperlo interpretare nell’accezione più ampia, altrimenti verrà travolta”.
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