Tra il premier e il Papa| L'attesa di Brancaccio - Live Sicilia

Tra il premier e il Papa| L’attesa di Brancaccio

Viaggio nel quartiere che cerca una spiraglio dopo tanta cronaca nera. FOTO

PALERMO- Tra le strade di Brancaccio, nulla risulta a primo acchito degli arrivi d’eccellenza previsti a partire dalla giornata di domani fino a sabato. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e Papa Francesco troveranno un intero quartiere ad attenderli. Al centro di tutto il rione così noto alla cronaca: come sarà scalfito dagli eventi che hanno messo sottosopra un’intera città?

Tutto, intanto, sembra tacere. Non si nota ancora nessuna decisiva ripulita, tra i vicoli disastrati e palazzoni alti dai colori sbiaditi. C’è solo un carro-attrezzi che preannuncia l’importanza degli appuntamenti, avviando la rimozione di auto dalla maggior parte delle strade. Il giro, necessariamente a piedi, inizia con una visita all’istituto comprensivo statale ‘Padre Pino Puglisi’, i bambini sono già tutti nelle aule, qualche mamma, rimasta fuori, lamenta i costi alti dei libri.

Di fronte la scuola che accoglierà il premier campeggiano ancora cassonetti stracolmi di immondizia, poco più in là un frigorifero aperto e abbandonato. Un anziano signore, con un sigaro tra le dita, dice la sua: “Sta parlando con uno proprio di Brancaccio. Lei pensa che una visita del Presidente o del Papa possa cambiare la nostra realtà? Non possiamo curare tutto con una benedizione, è un problema culturale. E la democrazia non è un dono che viene dal cielo ma una conquista sociale”.  Ecco il vicolo stretto per giungere al Centro di accoglienza ‘Padre Nostro ETS’: la via di Brancaccio poche persone e qualche agente in servizio.  Il presidente del Centro, Maurizio Artale, apre le porte del suo ufficio, si respira lavoro e impegno. “Parteciperemo come centro all’incontro con il Presidente del Consiglio nel grande atrio della scuola di via Panzera – dice – assieme ad autorità, alunni, personale docente e non docente e ai familiari di don Puglisi. Consegneremo il progetto dell’asilo nido tanto desiderato da padre Pino. E il progetto per la piazza. Perché Brancaccio una piazza non l’ha. Un’iniziativa tutta nostra con la collaborazione della Fondazione Giovanni Paolo II. Speriamo che vengano stanziati soldi da parte del governo. Regaleremo due medaglie, fatte interamente a mano al Papa e al Presidente Giuseppe Conte”. E ancora “Che il Papa venga qui è la conferma che abbiamo fatto bene il lavoro iniziato venticinque anni fa, speriamo in una benedizione per entrambi i progetti”.

Sembra, però, di trovarsi ai margini di una città in movimento. Nessuna  corsa contro il tempo, nessun conto alla rovescia, quello che invece scorre lungo il Foro Italico o Piazza Politeama. Anche Maria davanti l’uscio di casa dice la sua: “Mi fa piacere che il Papa che vedo in televisione venga cosi vicino a casa mia. Non è il posto ideale dove vivere ma lui ha scelto di calpestare queste strade. Vorrei tanto la sua benedizione”. L’odore dei rifiuti si mischia all’odore di pane caldo che arriva dai molti panifici della zona. Un ragazzino che tiene il cane al guinzaglio mette insieme memoria e rimpianto: “Sara celebrato l’anniversario di padre Puglisi, lo so. Avrei tanto voluto conoscerlo”.

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