CATANIA – Cinque anni e sei mesi. E’ questa la richiesta di pena del pm Pasquale Pacifico nei confronti di Domenico Querulo, accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di cocaina. Nella sua requisitoria il sostituto procuratore ha ripercorso davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta dal giudice Castagnola, tutti i passi salienti dell’inchiesta Bisonte Due condotta dalla Squadra Mobile di Catania che aveva scoperto un fiorente traffico di droga nell’asse Spagna – Napoli – Catania. Una rete collaudata con i napoletani gestita dai fratelli Querulo che serviva a rifornire le piazze di spaccio dei Cappello. Domenico Querulo entra in azione nel sistema dopo l’arresto di Antonino Aurichella e Gaetano D’Aquino e, soprattutto dopo il sequestro di una valigetta con 30 chilogrammi di cocaina purissima e due pistole, regalo per fidelizzare il clan. Tutto avvenne nel 2009.
Il marchio a fuoco sui panetti di polvere bianca da il nome all’inchiesta che cristallizza una rete criminale che arriverebbe anche allo Colombia, ma i riscontri investigativi non hanno dato seguito ai sospetti degli inquirenti. Nel 2013 gli uomini di Antonio Salvago eseguono l’ordinanza per 17 persone e disarticolano un’organizzazione criminale radicata a San Cristoforo e spezzano i cordoni con i fornitori di Napoli. Un lavoro investigativo di altissimo profilo perchè gli agenti della Narcotici attraverso un lavoro di decriptazione sono riusciti ricostruire i vari contatti che avvenivano con cellulari civetta e sms con linguaggi in codice. Per lo più messaggi d’amore. Appostamenti, intercettazioni, pedinamenti che hanno portato a mettere le mani su un grosso carico che ha causato una enorme perdita al gruppo criminale.
Finito in cella Domenico Querulo ha deciso di diventare un collaboratore di giustizia, i suoi verbali sono stati acquisiti in diversi processi. Gli altri indagati hanno scelto il rito abbrevviato: il Gup Daniela Monaco crea ha comminato pene pesantissime.