"Traffico" di dializzati, 8 indagati |Tutti i nomi e le accuse - Live Sicilia

“Traffico” di dializzati, 8 indagati |Tutti i nomi e le accuse

Medici, infermieri, imprenditori, ecco cosa dicono le carte.

scandalo sanità a catania
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CATANIA- Business dei malati di reni. Sono 8 gli indagati della maxi inchiesta condotta dalla Tributaria della Guardia di Finanza etnea.

Walter Morale, dirigente medico del reparto di Nefrologia e Dialisi del Cannizzaro è accusato di corruzione. Secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, guidati dal Procuratore Carmelo Zuccaro, Morale avrebbe ottenuto da Gianpaolo Barone Lumaga, amministratore della Diaverum Italia Srl, e da Francesco Messina Denaro, procuratore speciale per la Sicilia per la Diaverum Italia Srl, e dopo averne egli stesso indicato le modalità, l’ erogazione di somme di denaro in aggiunta (ed in parte senza indicazione in busta paga) allo stipendio già percepito alla propria coniuge ( Concetta Maria Incardona), assunta presso il centro di sanità privata di proprietà della Sicilia Dial Center srl (riconducibile alla Diaverum Italia Srl), per il compimento di atti contrari ai propri doveri d’ufficio”.

Gianpaolo Barone Lumaga e Francesco Messina Denaro sono indagati in concorso tra di loro, per aver erogato, “in aggiunta allo stipendio già concordato, ulteriori somme di denaro (parte delle quali senza indicazione in busta paga) in favore di Maria Concetta Incardona, moglie di Walter Morale (dirigente medico in servizio presso il Reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Cannizzaro) e già dipendente presso il centro di sanità privata di proprietà della Sicilia Dial Center srl (riconducibile alla Diaverum Italia Srl), in cambio del compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio dello stesso Morale e, segnatamente, l’invio presso le cliniche riconducibili alla Diaverum Italia di pazienti già sottoposti a dialisi presso l’ospedale Cannizzaro di Catania.

Giorgio Leone, dirigente medico del reparto di Nefrologia dell’ospedale Garibaldi, avrebbe ottenuto da Salvatore Guarino, ritenuto quest’ultimo “amministratore di fatto della clinica Le Ciminiere Srl”, “l’assunzione della propria convivente Graziella Leotta per il compimento di atti contrari ai propri doveri d’ufficio”. In particolare Leone “inviava -scrivono i magistrati – presso la strutture sanitaria gestita dal Guarino, pazienti già sottoposti a dialisi presso l’ospedale Garibaldi di Catania e con i quali aveva contatti in ragione della qualità di dirigente medico in servizio presso lo stesso Ospedale Garibaldi”. In cambio, Leone avrebbe ricevuto come corrispettivo per le condotte sopra descritte, l’assunzione della compagna Graziella Leotta”.

Elvia Sicurezza, dirigente medico in servizio nel reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Vittorio Emanuele e Salvatore Guarino avrebbero ottenuto da Gianpaolo Barone Lumaga e da Francesco Messina Denaro, “il pagamento di somme di denaro in favore di Angela Murgia, prestanome di Salvo Guarino, già socia del centro di sanità privata riconducibile alla Diaverum Italia Srl (ex “Centro Rene Smeraldo”) per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio della Sicurezza”.

 

Giuseppe Di Mauro, infermiere del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Vittorio Emanuele avrebbe ottenuto da Salvatore Guarino “l’assunzione propria e del figlio per il compimento di atti contrari ai propri doveri d’ufficio”


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