Tragedia sulla Palermo-Sciacca| Due paesi in lacrime - Live Sicilia

Tragedia sulla Palermo-Sciacca| Due paesi in lacrime

Giancarlo Spina e Agostino Bufalo

Giancarlo Spina, 21 anni ed Agostino Bufalo, 36 anni, erano originari rispettivamente di San Cipirello e San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo. Due paesi che piangono le ennesime giovani vite spezzate sulla "strada maledetta". Mentre i cittadini continuano a chiedere nuovi interventi per non sentirsi più in pericolo sulla statale.

Sulla statale 624
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SAN GIUSEPPE JATO – Due comunità sotto choc. Parenti, amici, colleghi di lavoro. San Cipirello e San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, piangono per Giancarlo Spina e Agostino Bufalo, i due ragazzi che ieri sera hanno perso la vita sulla Palermo-Sciacca.

Uno schianto terribile quello che ha spezzato le loro vite ed ucciso il 63enne Angino Beraldo, alla guida di una Peugeot 307: Giancarlo aveva soltanto 21 anni, Agostino 36. A bordo di una Suzuki Gsx-R 600 viaggiavano in direzione del capoluogo: erano stati a Camporeale per alcune commissioni, Poi, probabilmente, sarebbero tornati a casa per programmare la serata ed uscire di nuovo insieme.

Erano amici da tempo, il più giovane lavorava insieme al padre nel settore dei surgelati, la famiglia ha anche una gelateria. Agostino invece faceva l’imbianchino e viveva nella zona centrale di San Giuseppe Jato insieme ai genitori. Ieri sera il tragitto verso casa ha teso loro la trappola peggiore. E i due paesi piangono le ennesime vite strappate loro dalla “strada maledetta”. Lo scorrimento veloce di 83 chilometri è ancora una volta stato scenario di una tragedia nonostante le richieste di centinaia di pendolari e dei sindaci dei paesi attraversati dalla statale.

Uno degli incidenti più gravi risale ad aprile, quando la giornata di Pasquetta fu segnata dal sangue all’altezza di Camporeale. A perdere la vita fu Andrea Corsini, 70 anni, che viaggiava a bordo di un’Audi insieme al figlio. Soltanto il giorno prima furono cinque le persone rimaste ferite, una di loro, Francesco Covello di 48 anni, trasportato in condizioni gravissime all’ospedale Civico, morì dopo dieci giorni di agonia all’ospedale Civico.

Altre due croci sull’asfalto della strada statale 624, la Palermo-Sciacca, ormai da anni al centro di continue richieste da parte degli enti locali nei confronti dell’Anas, che ha recentemente concluso i lavori di rifacimento delle barriere di sicurezza nel tratto compreso tra il chilometro zero e il 34. Interventi necessari e chiesti a gran voce dal comitato permanente istituito in prefettura, a Palermo, che ha come obiettivo quello di monitorare le condizioni dello scorrimento veloce, troppo spesso scenario di incidenti gravissimi, tra cui molti mortali.

Quasi venti vittime della strada in tre anni, con contemporanea mobilitazione dei cittadini, che tuttora si sentono inascoltati. Il comitato permanente, nato alcuni anni fa, è stato promosso da Giuseppe Siviglia, all’epoca sindaco di San Giuseppe Jato, uno dei paesi di cui erano originari diversi automobilisti che hanno perso la vita lungo lo scorrimento veloce.

E, attualmente, Siviglia, in quanto referente per la Sicilia dell’Unione sindaci d’Italia, ha raccolte nuove e numerose segnalazioni da parte dei cittadini. “I lavori ai guardrail non sono sufficienti- dice l’ex primo cittadino – bisogna intervenire sull’asfalto e in vari tratti della statale, dove l’asfalto è stato steso a mo’ di panettone nei punti in cui si congiungono i ponti. E’ inoltre fondamentale che gli automobilisti rispettino i limiti di velocità, puntualmente superati. Per far ciò, carabinieri, polizia municipale e stradale dovrebbero pattugliare la zona, monitorare il traffico più costantemente e fare da deterrente per chi vuole mettere a rischio la propria vita e quella degli altri”.

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