Tram, al via 120 licenziamenti | Accordo da trovare in 7 giorni - Live Sicilia

Tram, al via 120 licenziamenti | Accordo da trovare in 7 giorni

La Sis ha avviato la procedura formale per il licenziamento degli operai. La procedura potrà essere revocata solo se il Comune troverà prima del 24 maggio, giorno di scadenza del contratto, almeno una ventina di milioni per dare ossigeno all’azienda.

DOMANI VERTICE IN PREFETTURA
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PALERMO – La Sis ha avviato le procedure formali per il licenziamento dei 120 operai che lavorano al tram di Palermo. Una mossa dolorosa ma prevedibile con la quale l’azienda intende tutelarsi in caso di mancato rinnovo del contratto con la stazione appaltante, l’Amat. Le stesse organizzazioni sindacali non si mostrano sorprese e continuano a professare cauta fiducia sulla positiva soluzione della vertenza. Ma un dato è certo: il vertice in Prefettura di domani tra Sis, Amat, Comune, Regione e sigle confederali si profila come decisivo per il destino dei lavoratori e della stessa infrastruttura.

Il contratto della Sis scadrà il 24 maggio. Palazzo delle Aquile sta cercando di trovare, entro quella data, una ventina di milioni di euro per dare ossigeno all’azienda, in grossa difficoltà coi pagamenti ai fornitori. Sia la Sis sia l’Amministrazione, infatti, hanno anticipato di tasca propria alcuni fondi pur di portare avanti i lavori nell’attesa che il Ministero delle Infrastrutture versasse il dovuto e la perizia di variante da 87 milioni andasse a buon fine. Adesso la perizia è stata sottoscritta da Ministero e Regione e il finanziamento è pronto, ma si attende ancora il parere positivo della Corte dei Conti.

I sindacati hanno una settimana di tempo (quindi fino al 23 maggio, il giorno prima della scadenza del contratto) per chiedere l’esame congiunto della procedura di licenziamento, che “ci era già stata annunciata durante l’ultima riunione in Prefettura – commenta il segretario generale della Fillea Cgil Palermo, Mario Ridulfo –. Ieri avevamo chiesto alla Sis di soprassedere alla luce dell’incontro di domani, dal quale speriamo venga fuori la possibilità di una proroga, ma capiamo il punto di vista dell’azienda. È una procedura che si può revocare – continua il sindacalista – e in ogni caso, se la stazione appaltante decidesse la sospensione dei lavori per ragioni tecniche, per i dipendenti si aprirebbe la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Se si arrivasse invece alla scadenza del contratto e al licenziamento dei lavoratori la loro situazione chiaramente si complicherebbe e difficilmente si potrebbe fare ricorso alla cassa integrazione”.

“Il nostro auspicio ovviamente è che si arrivi alla proroga del contratto – dice il segretario generale Feneal Uil Palermo, Angelo Gallo –. Resto ottimista e convinto che l’ipotesi della decadenza del contratto non si verificherà. L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento sulla base della legge 223. Ma a mio parere è una possibilità remota, da parte di tutti c’è l’interesse per trovare una soluzione. L’opera si deve finire, non si possono buttare in mezzo alla strada 120 lavoratori”.


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