Ci sino a Palermo interi Quartieri e non solo, dove la donna " la femmina" cresce nel mito del "maschio" detto " u masculu" troppo Toco, cioè il migliore " u megghiu i tutti". Cioè quello che già a 10 anni ha il capello gellato col ciuffetto, il telefonino, va alla prima comunione della cuginetta o sorellina ( già vestita da sposa quarantenne accompagnata in chiesa dai genitori in auto bianca strapuntinata). Ecco, crescono credendo che loro, "fimmine" devono avere il mito "du masculiddu" dominante. Vivono e scelgono "masculi" che comprano smart e suv con cui vanno dal parrucchiere e dall'estetista, subendo dal "mascolo" tutte le possibili "violenze" camuffate da un cavalierato sui generis. Vivono un rapporto vittima-carnefice cronico e Ecco, la questione è molto radicata e l'intervento dovrebbe essere preventivo-precoce di ordine sociale. Una Rivoluzione degli stereotipi tramandato e radicato. Auguri dottoressa e grazie per le Sue lodevoli iniziative
Dispiace per le ferite dello scooterista, ma tutti i passaggi pedonali (da via Diaz a via Leonardo da Vinci e via Notarbartolo…ecc.) sono metodicamente utilizzati da motociclisti che utilizzano prima i marciapiedi contromano per poi attraversare la strada e fare cambio di marcia; ci vogliono i paletti ben fissati al suolo vicino le inferriate che impediscono questi comportamenti scorretti oltre che magari mortali.
il problema dei paletti è che se una carrozzina o una persona affetta da deficit motoria non riescono a passare….dovrebbero mettere telecamere e fargli multe assurde con ritiro e sequestro di patente e mezzo…..cosi fanno nei paesi civili, da noi chiudiamo gli occhi