Trapani, l'odissea degli esami istologici tra denunce e indagini

Trapani, l’odissea degli esami istologici tra denunce e indagini

Querela, richiesta di risarcimento danni e caso politico
la ricostruzione
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TRAPANI – Asp di Trapani, quattordici dicembre del 2023 – 12 agosto 2024. Due date, otto mesi di ritardo nell’attesa del referto di un esame istologico, col cancro che genera metastasi a una professoressa 56enne: Maria Cristina Gallo.

E un altro caso sospetto, quello dell’ex infermiere di Salemi Paolo Robino, morto aspettando un referto, quattro mesi dopo l’asportazione di un tumore.

L’azienda sanitaria provinciale trapanese è nell’occhio del ciclone, l’ultimo vertice della Regione ha messo nero su bianco i numeri dell’emergenza nel distretto trapanese: ci sono 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025 ancora in attesa di refertazione. L’obiettivo è azzerare gli arretrati entro il 14 marzo.

Ma nel frattempo, politica e magistratura si occupano del ‘caso Trapani’, una breccia nel sistema sanitario regionale, che già attraversa una fase di profondo assestamento tra criticità annose e fatti di cronaca rilevanti.

Esame istologico, il caso della professoressa Gallo

Maria Cristina Gallo viene operata per un fibroma il 14 dicembre del 2023 a Mazara del Vallo. Saranno necessarie 4 diffide per ottenere il referto dell’esame istologico, che arriverà soltanto il 12 agosto del 2024. Otto lunghissimi mesi in cui il tumore genera delle terribili metastasi.

Ad assistere la professoressa è l’avvocato Federico Grossi di Firenze: “Siamo in costante collaborazione con la Procura di Marsala – dice a LiveSicilia – dal nostro esposto è nato tutto, la finalità è la tutela della posizione della professoressa e fare emergere un quadro nel quale lei è stata vittima”.

Nell’esposto depositato, nessun medico è stato denunciato personalmente: “Il ritardo di 8 mesi – continua il legale – si spiega soltando andando a verificare cosa possa essere accaduto, siamo in una fase embrionale e la signora non ha denunciato personalmente alcun sanitario”.

Spetterà alla Procura ricostruire cosa è accaduto, ma in ballo c’è anche una citazione civile con una “richiesta di risarcimento danni da quantificare”.

La magistratura verificherà se ci sia un nesso di causalità tra i ritardi nella refertazione e l’insorgenza delle metastasi. “Si tratta di un aspetto estramemente delicato dal punto di vista tecnico, ma certamente l’impianto di ciò che la professoressa Gallo ha denunciato si basa sul fatto che lei abbia subito un gravissimo danno”.

Il caso dell’ex infermiere di Salemi

Paolo Robino viene operato per l’asportazione di un tumore il 24 settembre del 2024. Per quattro mesi attende il referto degli esami istologici, ma arriveranno soltanto 10 giorni dopo la sua morte, avvenuta per un infarto.

Il decesso avviene il 13 gennaio, gli esami saranno recapitati soltanto il 23 dello stesso mese. Dopo questo caso, il manager dell’Asp Ferdinando Croce ha tuonato: “Chi ha sbagliato deve pagare”.

La strategia dell’Asp

Il 4 dicembre del 2022 il direttore generale dell’Asp Trapani Ferdinando Croce vara un documento per disciplinare il “percorso intra aziendale del campione cito-istologico” da inviare all’unità operativa di Anatomia patologica.

C’è, però, una criticità di non poco conto, mancano i medici, come confermerà il 27 febbraio lo stesso manager: “Alla base del problema – sottolinea Croce – è la grave carenza di medici specialisti in Anatomia patologica che ha comportato macro criticità nella possibilità di rispettare la tempistica, considerata la presenza in azienda di tre dirigenti medici fino a dicembre 2024, a fronte di una dotazione organica che prevede nove unità. Per questo, è stato emanato un concorso pubblico per la copertura di 4 posti di dirigente medico di Anatomia patologica”.

La strategia della Regione

L’assessore alla Salute Daniela Faraoni ha convocato un vertice d’urgenza, dopo il faccia a faccia di tre giorni fa a Palazzo d’Orleans tra il presidente della Regione Renato Schifani e il direttore generale Ferdinando Croce.

Il manager aveva assicurato che tutti i referti arretrati sarebbero stati consegnati entro il 31 marzo, ma Faraoni ha alzato la posta: analizzare oltre 3 mila campioni in meno di 10 giorni, entro il 14 marzo: Asp di Palermo, Catania e Caltanissetta, Villa Sofia-Cervello, Civico, Fondazione Giglio si occuperanno di analizzare circa 300 campioni ciascuno entro la scadenza fissata.

E l’assessore non ha dubbi: “Il sistema sanitario ha risposto con fermezza”.


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