Trapani, porto e aeroporto insieme per rilanciare la provincia - Live Sicilia

Trapani, porto e aeroporto insieme per rilanciare la provincia

Salvatore Ombra e Pasqualino Monti parlano del futuro dei trasporti nel territorio. Tutte le novità.

TRAPANI – La parola d’ordine sembra essere rimasta la stessa: fare sinergia. Porto ed aeroporto sono senza dubbio due asset fondamentali per lo sviluppo di una qualsiasi comunità. A maggior ragione se parliamo della provincia di Trapani.  La rivista Forbes continua a considerare la Sicilia una delle cinque mete mondiali con più possibilità di sviluppo ma le prime due zone che svettano sono Taormina e Cefalù, seguite da Palermo e Agrigento. Cosa manca alla provincia di Trapani per fare il salto di qualità? Non bastano, evidente, il fascino dell’arcipelago delle Egadi, né quello delle aree archeologiche e nemmeno quello della storia millenaria di Erice e Mothia. Servono, certamente e soprattutto, i servizi e i collegamenti. E se, da un lato, l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale, da Termini Imerese a Trapani passando per Palermo e Porto Empedocle, sta ottenendo risultati a vista, dall’altro lato c’è da rimettere in sesto uno snodo fondamentale legato all’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi.

I due presidenti

I due presidenti, Pasqualino Monti per l’Autorità portuale, e Salvatore Ombra per Airgest, dovrebbero incontrarsi a breve per discutere proprio di strategie sinergiche e collaborazione che vadano nella direzione di un sistema integrato porto-aeroporto. Ci sono alcuni progetti in embrione sui quali si sta lavorando ed è necessaria una intensa interazione sinergica per questi due assi strategici per il territorio. Oggi un porto autonomo non può più esistere, deve interfacciarsi con altre entità della stessa specie. E il sistema portuale lo sta dimostrando sempre più. E’ tempo, quindi, che si pensi ad un sistema strategico aeroportuale. Il Governatore Musumeci ne è sempre più convinto e, dal suo canto, lo stesso Salvatore Ombra presidente della società Airgest che gestisce l’handling e i servizi complessivi dell’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi, appare consapevole della necessità.

Ombra chiede a gran voce il sostegno della Cosa Pubblica, degli Enti Locali soprattutto considerato che Airgest è, di fatto, proprietà della Regione Siciliana. Si intravedono spiragli di luce per il rilancio della struttura aeroportuale ma senza la sinergia e la condivisione delle strategie da parte dei Comuni della provincia di Trapani non si può programmare in maniera costante.

Come sta Birgi

“Sarebbe auspicabile che la Sicilia si dotasse di un unico sistema aeroportuale – ribadisce Ombra – o, quanto meno, che si arrivi alla costruzione di un sistema doppio che preveda quello della Sicilia orientale con Catania e Comiso e l’altro della Sicilia occidentale con Palermo e Trapani. Che questa sia la direzione necessaria da intraprendere ce lo dimostrano i numeri delle altre realtà nazionali ed internazionali”.

Su Birgi, intanto, continuano ad arrivare piccole compagnie aeree di bandiera. Nei giorni scorsi c’è stata la firma con la Lumiwings che, in Italia, opera su Forlì e collega aeroporti in Grecia (nazione di riferimento della compagnia) e altri Paesi dell’est europeo. Lumiwings opererà dalla prossima estate 2021 ma si sta ragionando su qualche volo anche per la fine della stagione invernale e la primavera. Si tratta di una piccola compagnia privata, nulla che abbia a che vedere con il colosso Ryanair che, a Birgi, continua ad essere il principale vettore di riferimento, ma la strategia vincente sembra essere proprio quella di avere, di stanza al Florio, tante piccole compagnie che possano diversificare l’offerta. Avere le compagnie più grosse è difficile, specialmente adesso, visti i contagi in tutta Europa. Gli aerei stanno viaggiando con riduzioni del traffico del 60% e si va avanti con cancellazioni del traffico una dietro l’altra.

Oggi sono 5 compagnie che operano sullo scalo e fra queste ci sono la TayaranJet e la Albastar che forniscono anche i voli della cosiddetta “continuità territoriale” messi a bando nei mesi scorsi. Proprio in questi giorni le due compagnie hanno ufficializzato il panel dei voli offerti a costi competitivi ed entrambe sembrano intenzionate ad aumentare i collegamenti da e per Trapani.

Il risultato da raggiungere è ambizioso ma, secondo Ombra, fattibile: 1 milione di passeggeri nel 2021 e 1,5 milioni nel 2022. “L’obiettivo era tarato per il 2020 –comunica il presidente di Airgest – ma causa Covid tutto è andato storto. Possiamo definirci soddisfatti se, come sembra, quest’anno 2020 lo chiuderemo con circa 300-350mila passeggeri”.

Un nuovo progetto per Birgi

E si lavora, nel frattempo, per un altro importante traguardo che sembra essere sul punto di essere tagliato: una cospicua area aeroportuale dovrebbe essere concessa ad una azienda internazionale che si occupa del montaggio e smontaggio degli aerei arrivati a fine vita. Le trattative sono in fase di definizione e ci sono imprenditori che stanno lavorando su questo progetto ambizioso che dovrebbe essere definito entro il mese di novembre. Burocrazia permettendo, considerato il fatto che l’area sulla quale dovrà sorgere la fabbrica è demaniale e per le autorizzazioni complessive serve anche l’accordo fra l’aeroporto militare (una parte delle piste del Florio è dell’Aeronautica Militare) e la parte civile. Dopo di che, si presume appunto in tempi tutto sommati brevi, l’azienda costruirà la fabbrica vera e propria. Di queste basi che fanno disassemblaggio di aeroplani ce ne sono solo sei in tutta Europa e una di queste sarà a Trapani-Birgi con giovamento per l’indotto e per le attività economiche che si genereranno attorno a tutto ciò. Airgest usufruirà di royalty sugli incassi per il servizio.

Salvatore Ombra

“L’aeroporto di Birgi – continua Ombra – sta puntando certamente all’incremento del traffico passeggeri, ma si guarda con fiducia anche al traffico merci (cargo) e ai voli privati, soprattutto voli VIP. E’ un momento difficile ma non siamo scoraggiati. I Dpcm ci fanno tremare i polsi poiché nonostante l’aeroplano sia uno dei pochi mezzi sicuri assieme agli aeroporti, la gente ha paura di prendere l’aereo. Considerate che, ancora, la Summer 2021 non è stata definita quando in questo periodo invece lo è sempre stata. Fare lobby è la parola d’ordine”.

Trapani, porto e aeroporto insieme

Il territorio però non lo capisce e il presidente-predicatore ci prova in tutte le maniere. Ecco, quindi, perché sta insistendo per incontrare il presidente Pasqualino Monti dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia Occidentale.

Il quale, per inciso, ha dato dimostrazione di sapere gestire una macchina organizzativa complessa e mastodontica che sta producendo risultati uno dietro l’altro in ognuno dei porti che gestisce. Compreso quello di Trapani che, nel giro di due anni, si sta letteralmente trasformando a vista e va, via via, integrandosi nel “sistema” appunto diventando un porto all’avanguardia.

E’ stata necessaria una vera e propria battaglia per inserire Trapani dentro l’Autorità di sistema portuale e sollevare lo snodo trapanese da porto regionale a porto di rilevanza nazionale e inserendolo nella rete transeuropea facendolo diventare, quindi, porto comprehensive. E sebbene non sia porto di core network ha una sua intrinseca rilevanza nazionale ed internazionale.

Pasqualino Monti

“E’ un porto gestito in termini di regolazione dalla Capitaneria – spiega Monti – ma per troppo tempo è stato abbandonato a se stesso. Lo abbiamo trovato con infrastrutture vecchie e non poteva affrontare alcuna sfida con il mercato che è sempre più competitivo e sempre più aggressivo. La nascita dell’Autorità portuale di sistema ha consentito di procedere subito non solo con la riqualificazione della ricettività (dai terminal a terra alle stazioni marittime) ma anche per migliorare i fondali. Lo stiamo portando dai 6 metri di pescaggio agli undici metri circa, facendo sì che possa trasformarsi in porto appetibile anche per le navi crociera”.

Come sta cambiando il porto di Trapani

“Realizzato il terminal Fast ferries per i collegamenti con le isole – continua Pasqualino Monti – ci siamo preoccupati di comprendere, nell’ambito del sistema dell’autorità portuale della Sicilia occidentale, come incrementare il traffico e abbiamo chiuso un accordo con MSC e Costa inserendo Trapani come secondo porto dopo Palermo. Abbiamo dato contezza del fatto che esiste una Autorità che pianifica e progetta e che sta riuscendo a colmare quel gap quasi cinquantennale in un periodo molto breve con la realizzazione dei progetti e con le infrastrutture”.

Ambizioni e concretezza, dunque. Ma come sta cambiando il porto di Trapani?

I lavori vanno dalla nuova ringhiera di viale Regina Elena al dragaggio dei fondali passando per la ristrutturazione della Stazione marittima che sarà completata entro maggio prossimo, il consolidamento delle banchine del molo Sanità e la rimozione della scogliera del fanale verde con l’obiettivo di migliorare l’operatività delle grandi navi per permetterne l’attracco in porto. Sono previsti interventi anche lungo la via Ammiraglio Staiti (quella che costeggia il porto), dove sarà realizzata una pista ciclabile. Nel lungo periodo, nell’ambito di una programmazione che sta per essere definita, si punta all’allungamento del molo Garibaldi e della realizzazione di un terminal per navi da crociera nel molo a “T” davanti la Capitaneria di porto. Intanto, però, ci sono gli appalti che nei prossimi mesi andranno in gara, come il consolidamento delle banchine e la rimozione della scogliera del fanale verde, rispettivamente con un investimento previsto di 8 e 6 milioni di euro. C’è poi il dragaggio del porto, per un importo complessivo di 67 milioni di euro già finanziati con fondi europei, che permetteranno di portare i fondali ad 11 e 10 metri consentendo così l’ingresso delle navi con maggiore pescaggio.

Ma non solo: la riqualificazione dello scalo trapanese interesserà anche la zona del porto peschereccio e già sono stati avviati i primi contatti con gli ordini professionali. E, sullo sfondo, l’idea-necessità di fare sinergia vera e concreta con l’aeroporto.

Ma questa è una storia che deve ancora essere scritta.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI