Trapani, Vito Nicastri: patrimonio da nababbo e rischio condanna

Vito Nicastri, un patrimonio da nababbo e il rischio condanna

Tutte le vicissitudini giudiziarie del "re del vento"

PALERMO – Un patrimonio da nababbo confiscato perché frutto di un patto con i mafiosi, corruttore di pubblici funzionari affinché agevolassero i suoi affari nel settore delle energie alternative, condannato per bancarotta fraudolenta. Vito Nicastri è tutto questo, ma non è un concorrente esterno a Cosa Nostra. Almeno non lo è in base ai processi finora celebrati. La Procura generale, però, pochi giorni fa ha chiesto la sua condanna a 10 anni e 8 mesi.

Nuovo processo in appello

L’anno scorso era stato assolto in appello. La Corte aveva ribaltato il verdetto di primo grado, ma poi la Cassazione ha deciso che va celebrato un nuovo processo per il concorso esterno. Conosciuto come “il signore del vento” per i suoi investimenti nell’eolico, Nicastri finì in carcere insieme ai boss Michele Gucciardi, Salvatore Crimi, Gaspare Salvatore e Vito Gucciardi, storici alleati di Matteo Messina Denaro.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Nicastri avrebbe messo le sue aziende a disposizione per gli affari sporchi dei boss trapanesi che erano già riusciti ad aggiudicarsi all’asta una tenuta di Giuseppa Salvo ed avevano messo gli occhi sulle proprietà del marito, Antonio Maria Salvo, nipote di Ignazio, l’esattore mafioso di Salemi.

L’affare dell’eolico

Qualche mese dopo arrivarono nuove grane giudiziarie per Nicastri che ammise di avere pagato tangenti a dirigenti e funzionari dell’assessorato all’Energia per ottenere il via libera ad alcuni impianti progettati insieme al professore Paolo Arata, suo socio in affari, un tempo esperto delle Lega nel settore delle energie alternative. Nicastri ha patteggiato due anni e dieci mesi per corruzione. In passato aveva patteggiato due anni e sette mesi per la bancarotta fraudolenta della Eolica Service Palermo, dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo a causa di un buco di bilancio da 3.9 milioni di euro.

La Eolica Service Palermo era una delle tante società della galassia di Nicastri, divenuto negli anni l’uomo d’oro delle energie alternative (il patrimonio che gli è stato confiscato vale un miliardo di euro), salvo poi venire a galla che la sua fortuna era dovuta all’appoggio di Cosa Nostra.


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