Trasmissione dedicata al Cigno |La troupe Rai al teatro Bellini - Live Sicilia

Trasmissione dedicata al Cigno |La troupe Rai al teatro Bellini

Andrà in onda sabato prossimo.

Il backstage
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CATANIA – Sarà un itinerario catanese dedicato a uno dei cittadini illustri di Catania, Vincenzo Bellini. Un percorso tra i luoghi, la casa natale, i primi strumenti utilizzati negli anni della sua giovinezza, nel teatro, ente lirico regionale, che porta il suo nome.

L’appuntamento è su RAI 1 sabato prossimo alle 11,30. La trasmissione sarà dedicata alla storia del Cigno catanese, “Paese che vai luoghi, detti, comuni” condotta da Livio Leonardi, in collaborazione con Chiara Ponzo, con la regia di Daniele Bigiero e la produzione di Susi Ciccarelli.

Un viaggio dal museo Belliniano e casa natale di Vincenzo Bellini in piazza San Francesco all’interno di palazzo Gravina Cruyllas dove viveva in affitto, alla chiesa di San Francesco all’Immacolata dove iniziò a suonare l’organo durante le funzioni religiose e ancora la chiesa di San Francesco Borgia e San Nicolò l’Arena anche qui l’organo fu suonato da Vincenzo Bellini.

Poi la Cattedrale davanti alla tomba del compositore catanese dove spicca l’incisione “ah non credea mirarti si presto estinto fiore” frase tratta dall’opera La Sonnambula, palazzo Biscari caro al giovane Bellini e dove il nonno, Vincenzo Tobia Felice, era il maestro concertatore durante le feste e noto compositore di musiche sacre, in piazza Stesicoro davanti la sua statua, realizzata da Giulio Monteverde e alta 15 metri con una forma a parallelepipedo e sette gradini a simboleggiare le note musicali, la scultura raffigura Vincenzo Bellini seduto su una poltrona , ai lati, quattro statue rappresentanti la Norma, La Sonnambula, I Puritani e il Pirata.

Non poteva mancare il Teatro Vincenzo Bellini luogo che riserverà diverse sorprese allo spettatore. Inaugurato nel 1890 con l’opera del compositore etneo “Norma”, il teatro, ha una sala con quattro ordini di palchi e il loggione e una dei più belli costruiti in Italia nell’800, con un’acustica perfetta.

Il soffitto affrescato da Ernesto Bellandi raffigurante l’apoteosi di Bellini attorniato dalle sue opere più famose e l’errore di scrittura con il ritratto di Gaetano Donizetti e sotto l’iscrizione “Donizzetti” con 2 zeta che indusse il pittore a cancellare il suo nome dall’opera.

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