Di Guardo (M5S) attacca: |"Liste civiche? E' la vecchia politica" - Live Sicilia

Di Guardo (M5S) attacca: |”Liste civiche? E’ la vecchia politica”

E rilancia: "Tutti gli altri candidati sindaco hanno avuto responsabilità nelle vecchie amministrazioni".

Tremestieri Etneo
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CATANIA – Quello dei cinque stelle è l’unico grande cartello che si palesa ufficialmente nella competizione tremestierese. Caso strano, ma graficamente evidente. Guai però a confondere i piani, mischiando il vecchio con il  nuovo. Ci pensa il candidato sindaco grillino Domenico Di Guardo a drizzare il tiro: “Noi rappresentiamo dei cittadini che si sono riuniti e che palesano non poca stanchezza rispetto a come è stato amministrato finora il paese”. E invoca un cambio di passo: “La fase oscura che viviamo attualmente – spiega a LiveSicilia – è frutto di un pessimo modo di fare politica. Si guardino i parchi, le strade, le scuole”.

La vostra ricetta?

“C’è bisogno di una fase di trasparenza, per questo siamo scesi in campo. Siamo un argine all’avanzata del vecchio”.

Oltre gli slogan. Che volto ha il vecchio, ci faccia capire?

“Tutti i candidati hanno avuto responsabilità nelle vecchie amministrazioni. Rando è stato assessore in epoca Giuffrida e presidente del Consiglio comunale in epoca Basile. Di Stefano è stato assessore a più riprese. Il candidato Caruso ha invece al suo interno sia Giuffrida che Rapisarda. Insomma, si tratta di coalizioni civiche solo a parole”.

Insomma, questo civismo dilagante non la convince affatto, giusto?

“Diciamo che è un bluff. Gli stessi candidati sindaco non si vergognano a dichiararlo. Lo si può leggere anche nelle interviste rilasciate al vostro giornale. Dietro a questo voto ci sono i vari Lino Leanza, Anthony Barbagallo e altri”.

Come interpreta la vicenda dell’esclusione della lista del Pd?

“Una cosa strana che palesa una lotta interna. Insomma, si è preferito mandare avanti gente che nulla aveva a che vedere con la storia di quel partito in nome però di una buona dote di voti disposizione. Tutto ciò si è rivelato una bomba. Tanto che il capolista Alessandro Zinna, che prima mi pare fosse autonomista, si è immediatamente ricollocato in zona Santi Rando”.

Voi siete alfieri di una certa idea di cittadinanza. In fondo, anche la Basile, venendo eletta, fu espressione di un voto civico. La sua estromissione ebbe, invece, una manovra di Palazzo. Qual è il punto di vista dei cinque stelle su quella vicenda?

“Avrei dei dubbi nel pensare che il suo fosse il volto nuovo della cittadinanza. Anche quella candidatura aveva dei punti di riferimento dietro. A ogni modo, se il sindaco non ha l’appoggio della maggioranza, qualche problema allora c’è. Mi pare legittimo”.

Se fosse eletto, come la metterebbe con il piano di riequilibrio?

“Mi farebbe davvero paura. Ha creato un disastro e non possiamo ancora dire di esserne usciti fuori. Aggiunga poi che di debiti fuori bilancio ne possono spuntare in qualsiasi momento e per i motivi più vari. Insomma, c’è un certa imprevedibilità che non aiuta nessuno”.

Qual è il suo modello di sindaco, il parmense Pizzaroti o il ragusano Piccitto?

“Come cinque stelle abbiamo ovunque degli obiettivi comuni. Penso ad esempio alla battaglio sui Rifiuti zero. A Ragusa, poi, si è creata una sorta di reddito di cittadinanza per chi ha perso il lavoro. Ma sia Parma che il capoluogo ibleo hanno tratti assai differenti rispetto a Tremestieri. Impossibile riproporne i modelli in toto”.

C’è chi pensa che i cinque stelle abbiano, almeno parole, la bacchetta magica. Che risponde?

“La verità è che sui vari problemi noi facciamo delle analisi assai approfondite. Ci studiamo e ci riflettiamo parecchio. Questo ci porta a proporre soluzioni concrete e credibili. Altri non riescono a farlo”.

 


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