PALERMO – Soluzioni per risollevare l’economia del Sud e appelli contro l’attuale classe politica e amministrativa del Meridione: è un Giulio Tremonti a ruota libera quello che ha parlato stamattina a Palermo alla conferenza di presentazione della Lista 3L oggi a Villa Igiea, affiancato dalla capolista alla Camera Veronica Navarra e dalla capolista al Senato Chiara Zarlocco. “Se il Sud andasse bene, i politici che ci sono adesso sarebbero esiliati”, con queste parole l’ex ministro dell’Economia mette l’accento sul problema dell’amministrazione pubblica siciliana, secondo lui il male più grande dell’Isola. È l’uso sconsiderato dei fondi europei per lo sviluppo a dover essere incriminato, secondo Tremonti “Gli enti locali bloccano i fondi comunitari e alla fine l’Europa reinveste questi fondi per non perderli: coi soldi destinati alla Sicilia adesso si stanno realizzando autostrade in Spagna”, dice il Professore, che poi sottolinea “La classe dirigente meridionale è malata. La soluzione è mandare tutti a casa: anche al Nord magari sono dei cialtroni, ma almeno le infrastrutture – fondamentali per lo sviluppo della Sicilia – funzionano”.
A fare eco a Tremonti le due capolista: “Molti giovani si lamentano di una scarsa informazione da parte della pubblica amminsitrazione”, afferma la Navarra, imprenditrice, sostenuta dalla Zarlocco “Senza informazioni non si possono creare piccole e medie imprese, che costituiscono il futuro dell’economia sul territorio”. Il Professore è chiaro sulle possibili soluzione presentate nel suo programma elettorale “La Cassa del Mezzogiorno e la Banca del Mezzogiorno rappresentano gli strumenti vincenti per spendere i fondi europei e per creare delle banche: il Meridione è l’unica regione europea non dotata di banche proprie. In favore del Meridione ho proposto e riproporrò di detassare la raccolta dei capitali e ancora, si devono creare delle zone franche per aiutare l’economia”. Poi Tremonti torna ad attaccare la pubblica amministrazione siciliana “Da trent’anni sono i politici del Sud ad essere contro il Sud: votate chiunque ma non questi cialtroni”.
“L’Italia è più unita di quanto ci si immagini: basti pensare all’unificazione bancaria” – ha continuato l’ex ministro – “I soldi non vengono prestati né al Nord né al Sud. Potete pensare che le mie siano parole da leghista, ma ho sempre tentato di risollevere il meridione”. Il professore ha parole dure anche per la Lega, il partito che ospita la sua lista: “L’accordo con la Lega è temporaneo: era impossibile creare un movimento in soli quattro mesi. Ci hanno ospitato sul simbolo, con scarsa generosità: è piccolo, e quando ho cercato di prendere visibilità, mi è stato detto che esisteva la possibilità di essere scambiati per Monti. È un rischio che non vogliamo correre”.