“Oggi ricorre il trentennale della morte di mio padre, il professor Paolo Giaccone, ucciso dalla mafia l’11 agosto 1982 per la sua integrità morale. Purtroppo mi vedo costretta a non presenziare alla commemorazione, in quanto avvertita soltanto a mezzo e-mail ed ancora una volta senza avere la possibilità di parlare”. E’ l’amaro sfogo di Milly Giaccone, figlia del professore di Medicina legale del Policlinico di Palermo, assassinato da Cosa nostra perché si era rifiutato di cambiare l’esito della perizia su un omicidio.
“Nonostante ripetute richieste di scaletta, anche da parte del neoformato ‘Centro studi Paolo Giaccone’ di cui mi onoro di essere uno dei soci fondatori, non mi è stata confermata – aggiunge Milly Giaccone – la mia partecipazione ufficiale. Lascio quindi la parola a chi si fregia del titolo opinabile di ‘erede accademico’, dichiarando anche oggi questo ingiustificabile stato di amarezza e di isolamento”.