Trizzino "corregge" Crocetta | "Non sa quello che dice" - Live Sicilia

Trizzino “corregge” Crocetta | “Non sa quello che dice”

L'ex presidente della Commissione Ambiente dell'Ars riprende il governatore sulla vicenda Licata.

abusivismo
di
1 min di lettura

PALERMO – “Parole gravi quelle pronunciate dal governatore, tanto più se si ricorda che è stato anche un amministratore comunale. Crocetta sembra volere attribuire un valore meramente politico alla dichiarazione di pubblica utilità, quando invece la legge stabilisce tutt’altro”. A dichiararlo è il deputato regionale M5S all’Ars Giampiero Trizzino, già presidente della Commissione Ambiente, relativamente alla registrazione, resa nota dal sindaco di Licata, in cui il presidente Crocetta diceva che “se si vogliono impedire le demolizioni basta che il sindaco dichiari che le case da abbattere sono di pubblica utilità. Gli altri Comuni hanno agito così e lì la magistratura non può farci nulla”.

“Vorrei ricordare al presidente della Regione – continua Trizzino – che sul punto il Testo Unico in materia di Edilizia, recentemente recepito in Sicilia, chiarisce che l’opera acquisita è demolita con ordinanza, salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico. La Cassazione – aggiunge il deputato – ha chiarito che i prevalenti interessi pubblici rispetto alla demolizione sono legittimi solo quando ricorrano alcune condizioni, tra le quali l’assenza di contrasto con rilevanti interessi urbanistici e, nell’ipotesi di costruzione in zona vincolata, assenza di contrasto con interessi ambientali”.

“Ad ulteriore conferma delle dichiarazioni oltremodo fuori luogo del presidente della Regione – sottolinea Trizzino – la Cassazione chiarisce che il giudice ha sempre il potere di sindacare la delibera di acquisizione dell’opera abusiva al patrimonio comunale. Morale – conclude il deputato – il presidente della Regione dichiara una cosa che non sta né in cielo né in terra dicendo che un consiglio comunale può decidere se sanare una casa semplicemente indicandola come di interesse pubblico. Così facendo si viola palesemente la legge che impone una serie di requisiti inderogabili affinché un immobile possa sfuggire dalla demolizione”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI