“Il sindaco Cammarata non ha chiuso gli occhi sulla gestione dell’Amia, anzi “il sindaco mi ha dato mano libera da vincoli politici nella gestione della ex municipalizzata, così se trovavo illegittimità avevo il via libera per intervenire”. Gaetano Lo Cicero, ex presidente dell’Amia fra il giugno e il novembre del 2009 – e direttore generale uscente del comune di Palermo dopo che l’approvazione del bilancio ha tagliato il suo incarico – non ci sta a passare per l’ennesimo cecchino col fucile puntato contro il primo cittadino di Palermo e smentisce il contenuto di un’intervista pubblicata su “Terra” nella quale venivano riportate aspre critiche a Cammarata reo, secondo quanto riportato dal quotidiano ecologista, di “aver chiuso ambedue gli occhi” sulla questione rifiuti. Ma annuncia di avere portato un dossier in Procura “con la raccolta di tutte le anomalie Amia”. Per esempio, presunte ferie gestite in modo sospetto.
“In realtà è una questione normativa – spiega Lo Cicero – alle ex municipalizzate veniva data una discrezionalità pari alla massima libertà a livello imprenditoriale. Solo successivamente, nel 2007 e nel 2008, siamo intervenuti con norme più stringenti, forse anche troppo. Fatto sta che abbiamo ristretto i margini operativi degli amministratori”. Lo Cicero tiene a sottolineare che per il suo incarico all’Amia ha rinunciato al compenso, visto che prendeva anche quello da direttore generale di palazzo della Aquile.
In molti pensano che l’emergenza rifiuti a Palermo sia, in qualche modo, indotta per dare la possibilità ai privati di entrare nel business nello smaltimento dei rifiuti. “Diciamo che ci sono sempre state forze – risponde Lo Cicero – che andavano in questo senso. Io dico che siamo al Sud, in Sicilia, a Palermo ed è indispensabile che il settore rifiuti resti in mano pubblica”.