CATANIA – Tanti, troppi incendi a Catania e provincia. E la stagione estiva è solo agli inizi. Il consigliere comunale Salvo Tomarchio, presidente della commissione Patrimonio, torna ad alzare la voce sulla necessità, non più rinviabile, di pulire le aree a verde e intervenire con una profonda azione di pulizia e manutenzione, per scongiurare i roghi. Uno dei quali, stamani, ha lambito il quartiere di Librino e il vicino aeroporto di Fontanarossa, senza per fortuna, alcuna conseguenza.”L’ho denunciato in passato e lo denuncio ancora oggi – tuona Tomarchio: senza interventi di prevenzione e lavori di manutenzione straordinaria Catania per l’intera estate pagherà un prezzo enorme in termini di vivibilità e sicurezza. Dopo San Giovanni Galermo, la zona industriale e Trappeto Nord – prosegue – stavolta le fiamme hanno colpito Librino”.
Un’area invasa dalle erbacce a pochi passi dal commissariato di polizia, dall’aeroporto di Catania e da centinaia di abitazioni. “A rischio, quindi, sono state le famiglie del viale Castagnola e di via Gelso Bianco – aggiunge Tomarchio: fortunatamente, l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si propagassero ancora. Il problema comunque resta”.
Per questo. in qualità di presidente della commissione comunale al Patrimonio, chiede immediatamente al sindaco Bianco una conferenza dei servizi, a cui far partecipare tutti i soggetti interessati, per stilare un programma di lavoro da eseguire nel breve, medio e lungo periodo. “Già a giugno – precisa il consigliere – la commissione al Patrimonio ha preparato una mappatura delle zone maggiormente a rischio in tutto il territorio di Catania. Dalle parole adesso bisogna passare ai fatti prima che sia troppo tardi. I vigili del fuoco non riescono a rispondere in modo tempestivo alle emergenze che, a centinaia, arrivano ai loro centralini. Se a questo ci aggiungiamo la loro carenza di personale ed i loro mezzi ormai vetusti ecco che il quadro che ne viene fuori si fa preoccupante”.
Strade bloccate, abitanti impauriti, vigili del fuoco al lavoro e nuvole di fumo nero a pochi passi dalle abitazioni “è una situazione che si ripeterà più volte nel futuro se non si prendono gli opportuni provvedimenti – conclude Tomarchio. Con le poche ricorse, in termini di uomini e mezzi, che abbiamo a disposizione non ci possiamo permettere di operare senza un’azione ben coordinata. Il forte caldo, i terreni abbandonati, le aree piene di sterpaglie sono una miscela pericolosa con fuoco e fiamme che si sviluppano a ridosso dei palazzi”.