Tomarchio: "Termovalorizzatori a Catania? Linea comune con la Regione" - Live Sicilia

Tomarchio: “Termovalorizzatori a Catania? Linea comune con la Regione”

Parla l'assessore all'Igiene urbana

CATANIA – “Su un tema così importante, la posizione dell’amministrazione comunale non può che essere quella del sindaco ed è giusto che sia lui a esprimerla. Se dico la mia, lo faccio su base personale”. L’assessore ai Rifiuti del Comune di Catania, Salvo Tomarchio, sui progetti di impianti di trattamento dell’immondizia e di incenerimento nel territorio municipale parla da cittadino, prima che da amministratore. E da amministratore, piuttosto che da politico.

“Esiste un chiaro problema di gestione della spazzatura – dice Tomarchio a LiveSicilia – E i passi che verranno fatti per risolverlo sono tutti benvenuti. La Sicilia è enormemente indietro sull’impiantistica e strutture di quel tipo potrebbero darci una grossa mano. Si tratta di un tema regionale, ma sono certo che il Comune vorrà avere lo spazio che gli spetta ai tavoli delle decisioni. Fino a questo momento, credo di potere dire che c’è una linea comune con la Regione e che il presidente Renato Schifani e il sindaco Enrico Trantino hanno espresso posizioni del tutto compatibili”.

I termovalorizzatori a Catania

Il tema, chiaramente, è quello dei termovalorizzatori. O termoutilizzatori. O gassificatori. O inceneritori. Qualunque sia il nome scelto per identificarli, e di qualunque genere sia la tecnologia usata per metterli in funzione, il concetto alla base è sempre uguale: bruciare la spazzatura indifferenziata, anziché mandarla nelle stra-piene discariche siciliane, per ricavarne energia. Il progetto più avanti, in questo senso, è probabilmente quello presentato dalla società Si Energy per un terreno alla zona sud del capoluogo etneo, nei pressi dell’Ikea e accanto all’Acciaieria di Sicilia, dello stesso gruppo (Alfa Acciai) che propone la costruzione del Tmv.

Un progetto compatibile coi piani del governo regionale (sia del precedente sia di quello attuale) che vedrebbe bene un termovalorizzatore in Sicilia occidentale (quello di Porto Empedocle in prima linea) e uno in Sicilia orientale. “Quando si arriverà a qualcosa di concreto e al punto in cui ci saranno posizioni da prendere, sono certo che la strategia sarà quella dell’apertura e della discussione con la cittadinanza. Come abbiamo fatto, per esempio, con l’impianto di digestione anaerobica dei rifiuti di Pantano d’Arci, che ci permetterebbe anche di produrre biogas“. Cioè? “Abbiamo coinvolto le associazioni che si occupano di questo, abbiamo ragionato con tutti sulla localizzazione della struttura, abbiamo ascoltato le obiezioni”.

Il biogas a Pantano d’Arci

Nel caso dell’impianto di biogas etneo, una delle rimostranze delle associazioni riguarderebbe, riferisce l’assessore, la gestione degli odori. Peraltro in una zona, sempre quella industriale, in cui c’è già un accumulo di stabilimenti, ciascuno con i suoi scarichi in atmosfera. “Se non si troveranno soluzioni soddisfacenti per la gestione delle emissioni, possiamo sempre valutare di cambiare sito dove installare l’impianto per l’organico. Non abbiamo preclusioni e siamo disposti a ragionare con tutte le associazioni e con chi si occupa di questi temi sul territorio”.

Anche con i privati? “Nessuno dei privati che propone gli investimenti nel territorio del Comune di Catania è finora venuto a dialogare con me. Ma credo che il sindaco abbia uno standing tale da potere incontrare qualunque privato senza che si possa mai dubitare che faccia sempre e comunque l’interesse della cittadinanza”. Le aziende “non necessariamente rappresentano zone d’ombra o hanno interessi che confliggono con quelli dell’amministrazione e, dunque, del benessere dei catanesi. Non c’è motivo per non incontrare i privati, in un’ottica propositiva e di collaborazione per Catania”.

L’appalto della raccolta di Catania

A proposito di dialogo con i privati: dopo l’iniezione di denaro nel lotto Centro, ci sono risultati apprezzabili? “Non sono la persona giusta a cui chiederlo, perché avendoci lavorato rischio di essere di parte. Però comincio a ricevere segnalazioni di cittadini che, anziché parlare solo delle cose che non funzionano, mi dicono anche che le cose migliorano. Questo certamente è un segnale positivo. Ora però dobbiamo concentrarci sul riordino anche degli altri due lotti, il Sud e il Nord – aggiunge l’assessore – Se una cosa ha bisogno di essere ordinata, evidentemente prima non lo era, no?”. E sarà necessaria altra liquidità anche per gli altri due lotti, e quindi per le altre due aziende? “Non credo e non spero. Ma il lavoro è in corso”.


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