PALERMO – I primi esiti dell’autopsia sul corpo di Salvatore Bilello, 37 anni, non hanno fatto emergere lesioni macroscopiche provocate da un trauma. In prima battuta, dunque, è escluso che l’uomo trovato senza vita nella sua abitazione nel rione Acquasanta sia morto in seguito a un pestaggio.
Su istanza dei difensori dei due indagati, gli avvocati Vincenzo Giambruno e Alessandro Martorana, si è deciso di estendere i già preventivati esami tossicologici anche al capello per valutare la cronicità della dipendenza della vittima da sostanza stupefacenti.
Sono stati i parenti a trovarlo morto in casa l’11 settembre scorso. Indagando investigatori del commissariato Libertà hanno scoperto che nei giorni precedenti Bilello si era presentato due volte al pronto soccorso degli ospedali Buccheri La Ferla e Cervello. Aveva evidenti segni di ferite al volto e in altre parti del corpo per le quali era stato necessario ricorrere a dei punti di sutura.
L’ipotesi a cui lavora la Procura della Repubblica è che la vittima sia stata picchiata. Una punizione per avere rubato una bicicletta elettrica. Bilello non ha sporto denuncia. Si indaga ancora, ma al momento non ci sarebbe correlazione con il decesso. Senza nesso di causalità verrebbe meno l’ipotesi di omicidio preterintenzionali.

