TERMINI IMERESE (PA) – La guardia di finanza ha eseguito misure interdittive e sequestrato beni per 95mila euro nei confronti di sei indagati per truffa ai danni dello Stato nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei parcheggi a pagamento nel comune di Termini Imerese.
Gli indagati sono Antonino Gaeta, presidente della cooperativa Arl Itaca dal 2016 al 2019 (di Termini Imerese, 43 anni), Filippo Dioguardi, presidente dal 2019 al 2021 e agente contabile esterno (di Caccamo, 64 anni), il rappresentante legale Giovanni Marfisi (di Termini Imerese, 53 anni), Vito Inchiappa, contabile esterno della cooperativa (di Termini Imerese, 55 anni), Salvatore Comparetto (funzionario comunale e responsabile unico del procedimento per l’affidamento triennale del servizio di gestione delle aree di sosta a pagamento a Termini (di Caccamo, 45 anni) e l’ex comandante della polizia municipale Maurizio Scimeca, palermitano di 64 anni, oggi in pensione. Per tutti, tranne che per Comparetto, il gip ha disposto la misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblicazione amministrazione per sei mesi.
Nei giorni scorsi, dopo l’ordinanza di custodia cautelare, sono stati restituiti i beni a Marfisi. L’imprenditore, assistito dall’avvocato Claudia Di Gati, ha presentato ricorso al tribunale del riesame. Ed è stata anche revocata la misura del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione a Scimeca, assistito dall’avvocato Gioacchino Genchi.
Secondo la Procura, dal 2018 al 2021, gli indagati avrebbero sottratto alle casse dell’ente pubblico, con artifici e raggiri, la somma di euro 95.221,45 euro, pari alla differenza tra l’aggio dovuto al Comune e quello effettivamente versato.
Le indagini dei militari del gruppo di Termini Imerese hanno analizzato i dati di trenta parcometri e gli abbonamenti rilasciati a residenti, commercianti e artigiani per l’occupazione degli stalli.
