CATANIA – Tredici tentativi di truffe telefoniche sono state messe in atto, negli ultimi giorni, tra Pedara, Viagrande e Aci Castello. Sono fallite perché i destinatari, insospettiti, hanno interrotto la conversazione rivolgendosi ai carabinieri della compagnia di Acireale.
In particolare, a Viagrande, i carabinieri avevano tenuto un incontro sul tema delle truffe telefoniche, in un solo pomeriggio, i malviventi hanno contattato sette persone fingendosi militari dell’Arma.
Quando il truffatore ha contattato un 84enne, presentatosi come il comandante della Stazione e raccontando del solito finto incidente stradale avvenuto a sua figlia, per il quale veniva richiesto il pagamento di una cauzione, la donna ha subito interrotto la conversazione, chiamando poi il 112.
I truffatori hanno, poi, chiamato un 79enne, ripetendo la stessa storia dell’incidente, ma l’anziano, pur rimanendo in linea con i malfattori, si è recato nella vicina caserma e aveva passato il telefono a un vero carabiniere.
Durante un successivo tentativo, invece, alle vittime è stata prospettata la necessità di ritirare una notifica urgente a Catania, in modo da far allontanare da casa un 78enne e poter, così, raggirare sua moglie rimasta sola.
Anche questo tentativo, però, è fallito grazie ai seminari tenuti in chiesa pochi giorni prima perché, quando la signora è stata contattata, non è caduta nel tranello ma ha subito telefonato in carabinieri.
I truffatori sono poi entrati in azione a Pedara, dove hanno preso di mira una 91enne, vedova, spacciandosi per carabinieri e raccontandole la solitaria storia dell’incidente, ma la vittima, avendo avuto modo di conoscere di persona i militari della Stazione del paese, si è insospettita per quella richiesta e si è rivolta ai veri carabinieri.
Anche a Pedara, infatti, si era tenuto un incontro con frequentatori del centro anziani comunale, durante il quale il comandante della compagnia di Acireale e quello della Stazione parlavano proprio di questa modalità di truffa.