CATANIA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno denunciato una 25enne calabrese e un 52enne campano, ritenuti responsabili di una truffa online ai danni di un uomo di Acireale. L’indagine è stata condotta dai militari della Stazione di Piedimonte Etneo a seguito della denuncia presentata dalla vittima.
La truffa a Piedimonte Etneo
Il 40enne di Acireale aveva cercato di acquistare pannelli coibentati per termocoperture. Un conoscente gli aveva fornito un contatto trovato su un marketplace di un noto social network, senza aver mai avuto rapporti diretti con il venditore. Dopo aver chiamato il numero indicato, la trattativa si era spostata su un’altra utenza telefonica.
Il preventivo iniziale di 2.400 euro era stato ridotto a 1.200 euro. La vittima aveva provato a effettuare un bonifico su un IBAN intestato a una ditta di costruzioni, senza successo, per poi eseguire il pagamento su un altro conto bancario indicato come riconducibile al presunto amministratore della società. Dopo aver inviato la ricevuta del bonifico, aveva richiesto informazioni sul tracciamento della spedizione, ma non aveva ricevuto risposte e tutte le conversazioni erano state cancellate dall’altra parte.
Le indagini
Le verifiche svolte dai Carabinieri hanno rivelato che l’IBAN apparteneva a una 25enne calabrese, che inizialmente ha fornito risposte confuse, per poi dichiarare di aver smarrito la carta prepagata collegata al conto, senza però aver presentato denuncia di smarrimento.
Gli investigatori hanno inoltre identificato il titolare dell’utenza telefonica usata per la truffa, un 52enne campano, che ha negato di aver mai posseduto quel numero, nonostante risultasse attivato con la sua carta d’identità. L’uomo ha dichiarato di non aver mai ceduto il documento e di averne sempre avuto il possesso.
La ditta di costruzioni, con sede in Piemonte, la cui ragione sociale era stata usata per ingannare la vittima, ha sporto denuncia per sostituzione di persona. L’azienda ha segnalato di aver ricevuto un’e-mail con un preventivo falso, intestato alla società e contenente il numero di telefono usato per la truffa. Il numero risultava intestato a un minore di origini straniere, attualmente irreperibile.
Sulla base degli elementi raccolti, da confermare in sede giudiziaria, la 25enne e il 52enne sono stati denunciati per truffa in concorso, con la presunzione di innocenza che resta valida fino a sentenza definitiva.

