Avere un fratello arrestato in passato per turbativa d’asta e associazione mafiosa, ma poi assolto, non inficia la possibilità a un imprenditore di partecipare e vincere una gara pubblica. Lo ha affermato il Tar Sicilia che ha accolto il ricorso del titolare dell’azienda che aveva vinto la procedura negoziata, indetta dalla prefettura di Caltanissetta, per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dei padiglioni del centro d’accoglienza di Pian del Lago.
L’aggiudicazione provvisoria era stata revocata all’imprenditore agrigentino di 60 anni per effetto di una nota della Prefettura di Agrigento che segnalava che suo fratello era stato arrestato per turbativa d’asta e associazione mafiosa. L’imprenditore ha presentato ricorso al Tar Sicilia, chiedendo l’annullamento, previa sospensione, della revoca dell’aggiudicazione provvisoria. Agli atti del procedimento è stata depositata la sentenza di assoluzione di suo fratello, che aveva ottenuto anche un risarcimento per ingiusta detenzione.
I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso, annullando i provvedimenti. Per effetto della sentenza del Tar, spiegano i suoi legali, l’imprenditore vedrà ripristinata l’aggiudicazione in proprio favore dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dei padiglioni del centro di pian del Lago a Caltanissetta.