PALERMO – Concludere il 2023 “con numeri importanti, superando il dato di 15 milioni di presenze del 2019” nonostante “le innegabili criticità” registrate con i roghi che hanno devastato molte zone della Sicilia e i disagi innescati dall’incendio all’aeroporto di Catania che ha avuto conseguenze su tutto il sistema degli scali siciliani. A ridosso di Ferragosto l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, traccia un primo bilancio della stagione per la Sicilia e annuncia per il 2024 “una nuova campagna di comunicazione” per “portare l’isola in quei paesi dove è poco conosciuta”.
Un’estate un po’ tribolata fino a questo momento.
“Al di là di un rallentamento dovuto alle criticità che si sono registrate con gli incendi e a Fontanarossa, che hanno creato indubbiamente dei disservizi ma sulle quali siamo intervenuti prontamente, le prenotazioni dei turisti erano e sono rimaste tante”.
Avete fatto una stima delle disdette?
“Stiamo valutando, abbiamo mandato una nota alle associazioni di categoria per verificare gli effetti negativi soprattutto sul settore alberghiero ma non abbiamo ancora dei dati precisi. Ad ogni modo riteniamo di potere chiudere il 2023 con numeri importanti che ci portino a superare il boom di 15 milioni di presenze avuto nel 2019. Nei primi sei mesi di quest’anno abbiamo ottenuto un +40% rispetto al 2022”.
Una Sicilia che resta meta ambita nonostante i problemi.
“Abbiamo organizzato un cartellone importante di manifestazioni culturali. Eventi in luoghi incantevoli come la Valle dei templi, i teatri di Siracusa e Taormina, Selinunte e Segesta. E poi tanta musica e festival letterari. Abbiamo dato ai visitatori la possibilità di immergersi totalmente nella nostra Sicilia, provando sensazioni uniche. Ritengo che abbiamo raggiunto l’obiettivo. Ripeto, non abbiamo ancora i dati sulle ripercussioni dei fatti negativi di quest’estate ma ritengo che si possa recuperare e chiudere al meglio il 2023”.
C’è poi il caro-voli, la battaglia prosegue ma Ryanair non molla e le polemiche non mancano.
“Non ci fermiamo e bene ha fatto il governo nazionale a mettere un freno allo scellerato aumento dei costi dei biglietti e che frena il turismo nella nostra regione”.
Resta però un danno d’immagine con quanto accaduto a Catania e con le immagini degli incendi che hanno fatto il giro del mondo.
“Ci sono state delle difficoltà, ma anche chi è arrivato in Sicilia in quei giorni ha subito dimenticato i disagi ammettendo che valeva la pena di visitare l’Isola. I problemi ci sono stati, inutile negarlo, ma siamo intervenuti prontamente e ora bisogna lavorare per evitare il ripetersi di certe situazioni. Mi lasci però dire che in alcuni casi si sono accesi dei riflettori pazzeschi, anche da parte della stampa estera, sulla Sicilia. Gli incendi, ad esempio, ci sono stati in tutta Europa. Contro la Sicilia, però, si è voluto creare un danno di immagine”.
Non solo gli incendi, anche il caos dell’aeroporto di Catania.
“Non ci voleva ma siamo intervenuti subito e ora la situazione si è normalizzata. La Sicilia è una terra sicura, che accoglie e che fa sognare. Di certo, su Catania come in generale sul sistema infrastrutturale della Sicilia, bisognerà investire. Dico questo a prescindere da quanto accaduto a Fontanarossa: il governo regionale aveva già nei suoi piani gli investimenti in questo settore, perché una regione che vuole puntare sul turismo deve investire sulle infrastrutture. In futuro i numeri del turismo cresceranno e dobbiamo farci trovare pronti”.
Il sindaco di Castellammare del Golfo, intanto, chiede una campagna mediatica per contrastare contraccolpi sul turismo.
“Ci stiamo già muovendo insieme con il governo nazionale e il ministro Santanchè, che intanto ha già stanziato le prime somme per andare incontro al settore. Bisognerà realizzare una campagna martellante negli aeroporti, sulle tv e sugli altri mezzi di comunicazione. Dobbiamo rispettare la mission del nostro assessorato: vendere il brand Sicilia”.
La Giunta intanto ha adottato un piano di comunicazione decisamente più magro rispetto agli esempi del passato.
“Quello è soltanto un intervento che riguarda gli ultimi mesi del 2023,. Abbiamo sfruttato i soldi rimasti in cassa per realizzare un video che andrà sui social a fine anno e nel 2024. Per il futuro, invece, bisognerà mettere a punto una campagna di comunicazione importante. Vedremo le risorse che avremo a disposizione, ma posso dirle che intendiamo puntare sull’estero e l’internazionalizzazione. Dobbiamo andare in quei paesi che conoscono poco la Sicilia”.
Le polemiche sull’operazione ‘SeeSicily’ però non si placano. È andato tutto come previsto oppure si sarebbe potuto cambiare qualcosa?
“‘SeeSicily’ era soprattutto un progetto di comunicazione sulla Sicilia e su questo fronte ha funzionato in maniera pazzesca. Il 2021 e il 2022 hanno fatto registrare numeri in risalita rispetto al periodo Covid. Il fatto che l’operazione dei voucher per le notti omaggio negli alberghi non abbia funzionato non significa che l’intera misura non sia servita. L’obiettivo di ‘SeeSicily’ non erano i voucher: quello era un mezzo per attirare i turisti, per fare a sua volta ‘comunicazione’ della Sicilia. Le presenze, alla fine, ci sono state”.
Al dipartimento Turismo, intanto, c’è stato un avvicendamento: Antonio Cono Catrini ha lasciato il posto a Maria Concetta Antinoro.
“Abbiamo ritenuto di dovere fare una messa a punto in corso d’opera, non c’è alcun caso dietro a questo avvicendamento. Antinoro era stata per tanti anni al Turismo e ha quindi un bagaglio di conoscenza importante. Catrini, invece, aveva tutte le carte in regola per andare alla guida dell’Autorità di certificazione dei programmi cofinanziati dall’Europa”.