Raffaele Lombardo detta l’ultimatum ai suoi assessori: chi entro stanotte non firma bilancio e finanziaria è fuori dalla giunta e sarà sostituito. Il governatore va giù durissimo e rilancia dopo le parole di Francesco Cascio che aveva definito il suo governo il peggiore degli ultimi 15 anni: “È il governo peggiore degli ultimi 50 anni — ha detto oggi a Catania Lombardo -, e non dei 15 anni ipotizzati dal presidente dell’Ars, Cascio”. E se il governo è quello che è, dice senza mezze parole il governatore è “per i parassiti, gli ascari, gli speculatori e
gli sfruttatori”.
Insomma, una bordata ai tre assessori ritardatari, Giovanni La Via, Roberto Di Mauro e Giuseppe Sorbello, per la cui mancata firma bilancio e finanziaria non possono essere ancora pubblicati, prolungato la paralisi finanziaria in cui versa la Regione dopo quattro mesi di esercizio provvisorio. Lombardo reagisce, come già aveva fatto ieri, alla raffica di attacchi subiti nel pieno della campagna elettorale dagli alleati, in particolare da Cascio e Castiglione del Pdl e anche da Totò Cuffaro dell’Udc. Già venerdì sera, prima della sortita del presidente dell’Ars, Lombardo aveva parlato di una lista di grandi personalità da contattare per il governo e ancora oggi il presidente ha parlato del rimpasto, che appare scontato, almeno dopo il voto. Salvo accelerazioni clamorose, visto che, mette in guardia Lombardo , “se qualcuno degli assessori si ostinerà a non firmare il bilancio e la finanziaria sarà rimosso entro stanotte e sostituito domani mattina da chi la firmera”
Intanto, però, il governatore punta l’indice contro “ascari, speculatori e truffatori”: “Nella Sanità – osserva – li abbiamo snidati risparmiando 400 milioni di euro; nell’agricoltura abbiamo investito sugli agricoltori piuttosto che su falsi promotori del settore; nella formazione impedendo assunzioni a prescindere dalla qualità del prodotto”.
Quanto all’ipotesi dimissioni, Lombardo ribadisce quanto già detto: “Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, nel farsi seguire in un giudizio così impegnativo dalla maggioranza dell’Assemblea, nel caso non lo seguisse – conclude Lombardo – abbia la coerenza di trarne le conseguenze”. Ovvero: se si dimette la metà più uno dei deputati regionali, amen, viceversa il governo va avanti per la sua strada.
Intanto, i sindacati lamentano il blocco determinato dal ritardo della pubblicazione in Gazzetta ufficiale di bilancio e finanziaria: “Stipendi dei dipendenti regionali in ritardo ed altri pagamenti della Regione a rischio per la mancata pubblicazione in gazzetta ufficiale di bilancio e finanziaria”, dice il segretario regionale della Funzione pubblica Cgil Enzo Abbinanti.