Tutta l'Italia piange il piccolo Mattia

Tutta l’Italia piange il piccolo Mattia

Il dolore dopo il ritrovamento del corpo del bambino.

Era la notizia che nessuno avrebbe voluto dare. Era la storia del dolore che nessuno avrebbe dovuto scrivere. Ma la tragedia di un ritrovamento atteso ha travolto le ultime speranze che si aggrappavano a un miracolo impossibile. Ieri, è stato trovato il corpo del piccolo Mattia, otto anni, il bimbo disperso nell’alluvione, in un campo nel territorio di Trecastelli, vicino al Nevola.

“Ormai le speranze sono finite” ha detto all’ANSA Tiziano Luconi, il papà. “So che trovarlo in vita è impossibile ma almeno voglio una tomba su cui piangere”. Così la mamma di Mattia, Silvia Mereu, si era rivolta ai cronisti proprio negli attimi del ritrovamento. Sì, le speranze sono finite e sarebbe stato impossibile quel miracolo. Ma le speranze che non possono avverarsi sono l’ultimo appiglio prima dell’abisso.

Il corpo del bambino era a circa tredici chilometri di distanza da Farneto, la località di Castelleone di Susa in cui la sera del 15 settembre abbandonò l’automobile, trascinata dalla piena, insieme alla madre Silvia Mereu, uscendo dal finestrino. I due erano poi stati separati dalla violenza dell’acqua. La mamma è riuscita a salvarsi.

Sulle bacheche social dei familiari e non solo scorrono le lacrime virtuali di tantissimi, ma non per questo meno intense. Oggi è il giorno del dolore. Oggi tutta l’Italia piange. (Roberto Puglisi)


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