Tutte le strade portano al Sì | Ecco il Renzi-show! - Live Sicilia

Tutte le strade portano al Sì | Ecco il Renzi-show!

Il corsivo di Puglisi
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Tutte le strade portino al Sì. Per amore o per forza. Immaginiamo, per un attimo, di essere entrati in possesso dell’agendina del premier Matteo Renzi, impegnato con il suo tour nella devastata Trinacria. Immaginiamo di leggere poche ma sentite frasette. “Parlare del Mezzogiorno che non è solo mafia. Ricordare di dire che arresteremo Matteo Messina Denaro. Promettere che faremo vie, stradoni e autostrade. Un riferimento agli immigrati e alla solidarietà non guasta. Nominare il meno possibile Rosario Crocetta. Anzi, non nominarlo MAI”.

La correlazione propagandistica è sottintesa, nonché suggestiva: le autostrade, gli stradoni, Messina Denaro in ceppi, gli immigrati, l’Europa cattiva, i buoni autoctoni… Votate Sì e la generosa Sicilia – finalmente convertita al renzismo e suo puntello – vedrà scorrere fiumi di latte e miele. Votate altrimenti e si scatenerà l’Apocalisse (una eguale e contraria retorica da quattro soldi alberga, come è ovvio, nel variegato campo del No).

Allora, tutte le strade portino al Sì. Perfino le vie strangolate di una Palermo irta di divieti per l’augusta visita. Non sia mai che qualche No guizzi tra le maglie della sicurezza e rovini lo show… Tutte le strade portino al Sì. Sììììì, fortissimamente e amorevolmente. Tutti mobilitati sono.

Il ministro Alfano firma rutilanti protocolli di legalità, dimenticandosi di passare dalle Poste e affiggere il cartello con la scritta: “Qui non si assumono più fratelli di potenti”. Il ministro Delrio, incontra i sindacati, dismettendo la faccia da Feroce Grazianino. Lo smagliante Matteo piomba sulla scena del disastro per dipingere il ritratto a tinte liete di una terra che – votando Sì, appunto – immancabilmente risorgerà. E che, più verosimilmente, verrà abbandonata a se stessa e al nefasto Crocettismo dopo il 4 dicembre, con qualsiasi risultato.

Ti conosco mascherina! Così, forse, avrebbe chiosato Collodi, conterraneo del premier gigliato. Evidentemente – il sor Carlo – era un altro maledetto gufo.

 

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