Da Genovese a Briguglio, da Marinese a Leanza, da destra a sinistra, passando per il centro. Il mondo della Formazione professionale in Sicilia è davvero variopinto, e coinvolge in pratica tutti i partiti, le ideologie, i sindacati. Molti parenti di politici siciliani costellano l’universo-Formazione, dall’Aram al Cufti, dallo Ial Cisl alla Lumen, dove gli onorevoli siciliani non si sono limitati alla semplice azione di “sponsorizzazione” degli enti, ma spesso hanno “impostato” parenti e amici, mogli ed esponenti di partito. E non mancano, tra i proprietari degli enti “foraggiati” dalla legge regionale 24 del ’76, anche consulenti di Lombardo, cugini di assessori, persino Comuni e Province.
Così, mentre all’Ars il clima è rovente dopo l’approvazione del Prof e i primi esuberi sono già all’orizzonte, il mensile “S”, in edicola da sabato, ha compiuto un viaggio tra gli enti finanziati dalla Regione, per descrivere una situazione nella quale, spesso, la Formazione ha rappresentato un vero “bacino” di consenso elettorale. Non a caso, 3.200 assunzioni tra le ottomila complessive, sono riferibili agli anni di svolgimento delle ultime competizioni elettorali regionali: tra il 2006 e il 2008, insomma, ecco due “picchi” di “tempi indeterminati”. Come se non bastasse, dal 2000 a oggi, gli enti accreditati alla Regione sono passati da una cinquantina a oltre 1.400 (circa 250 sono stati finanziati).
Insomma, al di là delle responsabilità degli enti e dei lavoratori, ecco le “buone abitudini” della politica siciliana, che adesso scopre che il sistema non si regge più. Tutta la politica, da destra a sinistra, passando per il centro. La “Formazione-tipo” nell’Isola, infatti, non fa distinzione di colore.