Gerlandino Messina si fa assistere da un oculista di Favara. La notizia, rivelata dal collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, che sta parlando con gli inquirenti della rete di fiancheggiatori che circonda l’ultimo superlatitante della provincia di Agrigento, sarà pubblicata in esclusiva sul prossimo numero di “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca, in edicola da domani, sabato 23 ottobre.
I nomi contenuti nei verbali, al momento, sono coperti da omissis. Ma Di Gati, che è stato curato dagli stessi medici durante la sua latitanza, fornisce numerosi dettagli: “Sulla fisionomia di Gerlandino Messina – dice Di Gati – ricordo che aveva occhiali da vista privi di montatura esterna delle lenti. So che gli occhiali sono stati fatti a Favara, da un medico che è anche dentista e ha lo studio vicino alla casa di abitazione, in mezzo a Favara e in questa casa sono stato anche io. Questo dottore che è parente dei OMISSIS ha visto Gerlandino per fargli la misurazione. Io ho visto Gerlandino con quegli occhiali intorno al 2005”.
Ma l’oculista di Gerlandino Messina non è l’unico riferimento nel mondo della sanità di Cosa nostra agrigentina: Di Gati rivela di essere stato curato da un altro medico di Favara, ma anche di avere rapporti con un infermiere che “periodicamente veniva a prelevare il sangue per fare gli esami durante la mia latitanza”. Medici perfettamente consapevoli di avere a che fare con latitanti, almeno stando a quanto racconta il collaboratore di giustizia su uno di loro: “Mi disse di mangiare in modo salutare e di fare movimento. Io risposi che potevo camminare solo di notte e che dovevo stare chiuso là dentro, alludendo chiaramente alla mia posizione di latitante. Il dottore sorrise senza rispondere”.